Abbiamo nomi carichi di speranza e bellezza come Destiny, Princess, Joy e siamo ragazze piene di voglia di vivere che, dopo essere state trafficate dalla Nigeria, sono state costrette a prostituirsi in Italia, insieme a tantissime nostre giovani coetanee.

Grazie al progetto “Frame, Voice, Report!”  e al documentario “Afraid of Destiny” abbiamo potuto recuperare la nostra voce per raccontare la nostra storia, insieme agli operatori che si impegnano ogni giorno e ai tanti ragazzi che hanno preso parte a questo progetto perché l’umanità vinca sulla brutalità e si possano aprire strade diverse per tutte noi.

Ti chiediamo di prenderti il tempo necessario per ascoltare la nostra storia e il coraggio di condividere con le persone che conosci e sui tuoi canali social il link a questa pagina.

Perché le vite di tante ragazze cambino serve l’impegno di tutti, a partire dall’attività di informazione, in particolare verso i più giovani, che possono scegliere da che parte stare. Noi spesso non abbiamo avuto scelta, perché la tratta di essere umani, è importante ricordarlo, non è una scelta di chi viene trafficato e spesso costretto a prostituirsi per ripagare un debito terribile contratto con i propri aguzzini.

Aiutaci a spezzare questa catena!

English version and trailer

About the project

According to the International Organization for Migration (IOM), more than 80% of women brought to Europe from Nigeria are unknowingly “sponsored” by sex traffickers who have paid for their journey. Those who are not sponsored, are nevertheless unlikely to escape the sex-trafficking rings. The present project is prompted by the need to inform and raise awareness among the citizens of Alessandria and Asti on the subject of forced prostitution, through the eyes-witness reports of those girls and women from Nigeria who, after an appalling journey to Italy, found themselves forced into street prostitution. The project aims at offering a consistent view of the human trafficking dynamics by giving specific consideration to the issue of gender differences and to the consequent disparity between men’s and women’s opportunities, both in the native countries and in Italy. One of the focuses of the project is to allow these women to be an essential part of the local community’s resources, by promoting them from the role of merely vulnerable people to the role of social protagonists of change. Another goal of “When the sun goes down” is to make young people aware of the inevitable connection between the phenomenon of trafficking and the local prostitution’s consumption, by involving high school students in interactive laboratories led by peer tutors, with the participation of the local social workers. A video-interview will be created by experienced reporters based on the Nigerian girls experiences, whose voice will be reported as well, in order to tell the stories of both the girls who managed to break the cycle of prostitution thanks to the support of the local operators, and the girls who still are victims of trafficking. 

English subtitle version

Trailer

LASCIA UNA TESTIMONIANZA

Riccardo

È sconcertante scoprire come tutto questo sia un sadico meccanismo alimentato da inganni e ricatti.

Kiara

È solo nel momento in cui si decide di affrontare un ostacolo che ci si rende conto delle proprie potenzialità.
Non si può raggiungere l’alba senza prima passare dai sentieri della notte

Tea

Grazie a questa esperienza ho capito che solo tramite la consapevolezza di ciò che ci circonda si può ottenere un cambiamento.

Sofia

Sono storie del genere che cambiano completamente il tuo metro di giudizio.

Youness

Il primo passo per risolvere questi problemi è farli conoscere!

Arianna

Ho imparato a conoscere prima di giudicare.
Tante gocce di conoscenza formano una pioggia di cambiamento.

Michele

È quando approfondisci argomenti simili che ti accorgi di non sapere quasi nulla sul mondo esterno.

Questo spazio è pensato per raccogliere la tua riflessione su questo progetto e sul documentario.

Raccontaci se conoscevi già il fenomeno, se c’è un aspetto che ti ha particolarmente colpita/o, se c’è un’azione influenzata da questo progetto che pensi metterai in campo per aiutare la diffusione di una cultura fondata sul rispetto delle persone e sulla lotta contro ogni forma di schiavitù e discriminazione.

Se preferisci inviarci una riflessione per email, puoi farlo scrivendo all’indirizzo marco.madonia@culturaesviluppo.it

Alcune testimonianze potrebbero essere incluse nel report finale del progetto ed essere pubblicate su questa pagina.

Grazie

L’educazione fra pari

Elemento caratterizzante del Progetto è stato la creazione, fin da subito, di un gruppo di ragazze e ragazzi degli ultimi anni delle scuole superiori e dei primi anni dell’università che, guidati da tutor metodologici appositamente formati, hanno avuto la possibilità di approfondire in prima persona alcuni dei principali aspetti legati alla tratta di ragazze nigeriane a scopo di prostituzione, incontrando diversi operatori e alcune testimoni.  Sono state le stesse ragazze ex vittime di tratta a prendere la parola per spiegare a questo gruppo di peer educators cosa comporta il viaggio che dalla Nigeria porta fino in Italia, l’iter di sfruttamento e violenza a cui sono sottoposte le ragazze e i percorsi che hanno consentito loro di uscire da questo incubo, aiutandole a riprendersi la propria vita. Il gruppo di ragazzi ha raccolto le loro testimonianze e ha costruito un format, basato su un gioco di ruolo condotto e interpretato dagli stessi ragazzi, per trasmettere questa esperienza ai loro coetanei, amici, compagni di scuola o di altre attività, scegliendo i linguaggi e le modalità migliori per trasmettere quello che in persona avevano appreso.  Il video che segue, realizzato dagli operatori dell’Associazione Cultura e Sviluppo, offre la possibilità di farsi un’idea anche di questa importante fase del Progetto.  

Il progetto in breve

In cosa consiste il progetto?

Il progetto ha l’obiettivo di diffondere una maggiore consapevolezza sul fenomeno della tratta di essere umani, in particolare riguardante le ragazze di origine nigeriana costrette a prostituirsi sui territori di Alessandria e Asti. Il percorso, durato un anno, ha compreso la realizzazione del documentario “Afraid of Destiny”, fondato sulla volontà di dare voce direttamente alle ragazze ex vittima di tratta e agli operatori che attraverso delle “unità di strada” offrono sostegno alle ragazze. Il progetto è stato inoltre incentrato sull’importanza di coinvolgere i più giovani nel processo di conoscenza e informazione sul fenomeno, così da combattere la domanda di prostituzione che proviene dai nostri territori e avviare processi virtuosi di formazione fra coetanei. 

Quante persone ha coinvolto?

Il progetto ha coinvolto circa una quindicina di ragazze e ragazzi degli ultimi anni delle scuole superiori e dei primi anni dell’università che hanno potuto seguire l’intero percorso diventando peer educators, circa 150 ragazze e ragazzi della stessa fascia di età coinvolti nelle attività dirette di disseminazione del progetto, circa 10 ragazze ex vittime di tratta, una decina di operatori e impiegati delle associazioni coinvolte, 4 fotoreporter e giornalisti. 

Alla fine del progetto, e comunque nel corso dei prossimi mesi, saremo in grado di stimare con più precisione il numero di persone raggiunte dal documentario e il tipo di reazioni e coinvolgimento che la visione di questo lavoro avrà prodotto. 

Da chi è stato finanziato?

Questo progetto, e il documentario che ne è conseguito, sono stati finanziati grazie al contributo dell’Unione Europea e della Regione Piemonte, attraverso il consorzio delle Ong Piemontesi nell’ambito del bando Frame, Voice, Report. Il finanziamento ricevuto copre le attività del progetto svolte a partire da aprile 2019 fino a giugno 2020. 

Che risultati ha raggiunto?

Alcuni dei risultati del progetto sono già stati raggiunti, come la realizzazione del documentario “Afraid of Destiny”, le attività di formazione dei peer educators e di successiva disseminazione fra i coetanei. Altri risultati, come il numero di persone raggiunte e informate dal progetto, dipende anche da te. Aiutaci per favore a condividere fra i tuoi conoscenti i contenuti di questa pagina e il documentario. 

Su quali obiettivi dell’Agenda 2030 ha lavorato?

Il  bando Frame, Voice, Report mira a lavorare sulla diffusione e il conseguimento degli obiettivi presentati dall’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile. In particolare il nostro progetto mirava a lavorare sugli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile n.5 (Uguaglianza di Genere) e n.10 (ridurre le disuguaglianze), affrontando anche il tema delle migrazioni forzate e della violazione della libertà delle persone. 

Come proseguirà?

Le attività di disseminazione del Progetto non si fermeranno a giugno 2020 ma proseguiranno nel tempo, sia con la possibilità per i peer educators di proseguire l’attività di informazione e confronto con i coetanei sia le iniziative di diffusione del documentario, che sono state in parte rallentate in questa fase per colpa degli effetti dei provvedimenti di contenimento per la pandemia legata al Covid-19. 

I Partners

L’Associazione Cultura e Sviluppo ha accompagnato i ragazzi nel percorso di peer education, grazie anche a un team di tutor appositamente formati, coordinando anche gli aspetti logistici, organizzativi, di comunicazione e rendicontazione del Progetto.

ASSOCIAZIONE CULTURA E SVILUPPO

L’Associazione San Benedetto al Porto ha fornito supporto ai fotoreporter, accompagnandoli nella realizzazione del documentario, oltre a fare formazioni ai ragazzi sulle tematiche oggetto del Progetto e sull’attività a supporto delle ragazze svolta dagli operatori in strada.

ASSOCIAZIONE COMUNITA’ SAN BENEDETTO AL PORTO

L’Associazione Argo di Asti ha supportato l’attività dei fotoreporter fornendo un contatto sicuro con le ragazze e partecipando all’attività di formazione dei ragazzi, di presentazione pubblica, di realizzazione e diffusione del documentario.

ASSOCIAZIONE ARGO

I Reporter

Il documentario e i materiali fotografici sono stati realizzati dal Collettivo X di Torino, composto dai giornalisti e fotoreporter: Mauro Donato, Max Ferrero, Paolo SiccardiStefano Stranges.

Di seguito alcuni degli scatti realizzati durante dal team durante le riprese del documentario.

 

 

 

Sei un/una giornalista?

Questa pagina web è stato prodotta con il contributo finanziario dell’Unione europea e della Regione Piemonte attraverso il Consorzio delle Ong Piemontesi nell’ambito di Frame, Voice, Report!

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