— PROGETTO
SPES – Sostenere e Prevenire Esperienze di Suicidialità
Il progetto è promosso dal Dipartimento di Scienze della Sanità Pubbliche e Pediatriche dell’Università di Torino, in collaborazione con altri quattro dipartimenti e nove organizzazioni del territorio tra cui l’Associazione Cultura e Sviluppo. È realizzato grazie al bando Public Engagement dell’Università di Torino, per l’implementazione della Terza Missione accademica.
Nasce a seguito del rilevamento di numerose evidenze sul peggioramento del senso di malessere e solitudine adolescenziale che ha determinato un importante incremento dei disturbi psichici, depressivi e tentativi di suicidio. Peggioramento che ha registrato una velocizzazione a seguito dell’esperienza pandemica, ma da contestualizzare in un trend di incremento antecedente e documentato dalla letteratura scientifica. le scuole risultano osservatorio privilegiato per la manifestazione dei sintomi preliminari – da riconoscere in ottica preventiva – ma anche l’ecosistema in cui i ragazzi tornano al termine di percorsi di sostegno/cura e l’ambiente principale, insieme con il mondo digitale, di socializzazione e formazione dei modelli di relazione con se stessi e con gli altri.
Periodo di realizzazione del progetto
giu. 2022
giu. 2023
azioni del progetto
coprogettazione di interventi
tra ricercatori, operatori del settore sanitario e culturale, insegnanti.
definizione di interventi formativi
attraverso la metodologia del Teatro Sociale di Comunità per la sensibilizzazione sul tema, lo sviluppo di conoscenze e competenze per l’individuazione del problema e l’ascolto del disagio da parte degli insegnanti delle scuole medie e superiori.
informazione al largo pubblico
attraverso uno spettacolo teatrale scritto a partire dai dati raccolti in dialogo con gli operatori della cura e dell’educazione.
approfondita attività di analisi
dell’impatto delle attività, in ottica di ricercazione.
beneficiari
Insegnanti
Adolescenti
Obiettivi
FORNIRE agli insegnanti strumenti di natura “tecnica” e strumenti “emotivi” (soft skills) perché possano riconoscere il disagio, gestirlo nel contesto classe, e effettuare invii tempestivi di adolescenti in difficoltà prima che manifestino franca patologia psichiatrica.
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