corso di

lingua e cultura giapponese

 

a Cultura e Sviluppo con Docente Madrelingua il nuovo corso di Giapponese!

PER CHI?
Principianti assoluti

QUANTO DURA?
24 ore in 12 lezioni di due ore ciascuna

QUANDO?
dal 5 febbraio al 23 aprile 2025, ogni mercoledì dalle 18 alle 20

QUANTO COSTA?
190 euro a persona**

DOVE SI FA?
Associazione Cultura e Sviluppo
piazza Fabrizio De André, 76 – Alessandria

 

Iscriviti Entro il 29 Gennaio 2025! 

Per Info:
Organizzazione: corsi@culturaesviluppo.it 

Didattica: obagon7176@gmail.com 

*Il corso verrà attivato al raggiungimento di minimo 9 partecipanti
**Il materiale didattico sarà fornito dall’insegnante

il programma 

Grammatica

– Presentazione delle forme idiomatiche importanti;

– I numeri e il loro significato culturale;

– Introduzione ai classificatori (età, anni, classificatore generico, classificatore

per le persone);

– Pronomi dimostrativi;

– Aggettivi;

– Verbo essere;

– Forma interrogativa e pronomi interrogativi;

– Introduzione alle particelle: particella di tema -wa; particelle casistiche: no,

mo, to, ya, wo, ni, e, de, ga; differenza tra wa e ga;

Scrittura

– Caratteri hiragana e katakana;

– Introduzione ai kanji e i primi 30 caratteri;

Conversazione

– Presentazione personale;

– Parlare di quello che piace e non piace;

– Ordinare al ristorante;

– Fare acquisti;

– Fare amicizia e invitare a fare qualcosa insieme;

– Descrivere quello che c’è e non c’è;

– Fare domande;

– Fare frasi al passato

Piattaforma online realizzata sia per semplificare l’accesso a sessioni e materiali formativi d’archivio, sia per ospitare contenuti realizzati altrove, crearne di nuovi e distribuirli in tempo reale.

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video, audio e contenuti testuali

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webinar o conferenze online

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archiviazione ordinata e consultabile

formazione in partnership

Iniziative di formazione realizzate nell’ambito delle attività di progettazione e delle partnership con diversi enti territoriali.

Corso Tutor – Le cinque fasi di attività del tutor – 14/03/08

Qui di seguito potete scaricare le tabelle che abbiamo compilato durante l’incontro del 14 marzo. La prima fase è stata svolta individualmente, la seconda e la terza sono state redatte in sottogruppo. Siete tutti invitati a leggere e completare l’ultima scheda che per mancanza di tempo non siamo riusciti a terminare durante la serata. Potrebbe esservi utile durante gli incontri per focalizzare meglio gli obiettivi, le probabili difficoltà di ciascun incontro e come superarle insieme al gruppo di lavoro.

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Matematica ed educazione 4 – di Pier Luigi Ferrari

COSTRUZIONE DI COMPETENZE LINGUISTICHE APPROPRIATE PER LA MATEMATICA A PARTIRE DALLA MEDIA INFERIORE
Pier Luigi Ferrari – Università del Piemonte Orientale ?Amedeo Avogadro’ Dipartimento di Scienze e Tecnologie Avanzate
Sommario

Questo lavoro si propone di delineare le competenze linguistiche appropriate per l’apprendimento della matematica e di presentare esempi di attività finalizzate a costruirle. A questo fine vengono adottate alcune costruzioni proprie della pragmatica. Alcune idee sui linguaggi, il loro uso e le loro funzioni nell’apprendimento della matematica sono illustrate attraverso una scelta di esempi relativi a fasce d’età diverse. Viene poi presentata una ricerca svolta in due classi di II media, relativa a un esperimento didattico finalizzato alla costruzione di competenze linguistiche appropriate per l’apprendimento della matematica attraverso attività di conversione di sistemi semiotici e di comunicazione fra soggetti che non condividono lo stesso contesto di situazione.

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Matematica ed educazione 3 – di Pier Luigi Ferrari

MATEMATICA ED EDUCAZIONE: IL RUOLO FONDAMENTALE DEI LINGUAGGI Parte III
Requisiti di un quadro teorico


Gli esempi presentati illustrano un’ampia gamma di comportamenti linguistici che mettono in luce difficoltà specifiche con il linguaggio e diverse modalità di uso dello stesso. In questa sezione cerco di sintetizzare le questioni generali che sono messe in luce da questi comportamenti e difficoltà e di delineare le caratteristiche di un quadro teorico adeguato per interpretare i dati e individuare strategie didattiche vincenti.


Gli esempi hanno messo in luce difficoltà relative non solo a conoscenze e abilità linguistiche ma anche ad atteggiamenti nei confronti dei linguaggi (come negli esempi 4, 5, 6, 7), che possono essere collegati a convinzioni (e.g., ?un problema va risolto usando la medesima notazione in cui è formulato il testo?, ?in matematica, fino a prova contraria, i linguaggi sono poco importanti?, ?i linguaggi non servono per comunicare?, ?i testi servono in quanto forniscono ricette?, ?per fare bene in matematica le competenze linguistiche non servono?, ?controllare i testi prodotti è inutile?, ?) oltre che a emozioni (un sistema simbolico, ad esempio, offre di solito emozioni piacevoli quando si riesce a controllarlo e a usarlo per i propri scopi, sgradevoli in caso contrario).

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Matematica ed educazione 2 – di Pier Luigi Ferrari


MATEMATICA ED EDUCAZIONE: IL RUOLO FONDAMENTALE DEI LINGUAGGI Parte II
Comportamenti linguistici e difficoltà
Interpretazione dei dati


L’interpretazione delle difficoltà non è quasi mai univoca. L’interpretazione linguistica è spesso in concorrenza con altre interpretazioni come ad esempio quella, comune fra i matematici, che attribuisce, in forma più o meno sofisticata, tutte le difficoltà a lacune sui contenuti. Un altro modello diffuso è quello di cercare interpretazioni ?ad hoc’, caso per caso. Se da un lato interpretazioni di questo tipo sono palesemente insufficienti e inutili, d’altra parte bisogna evitare atteggiamenti fondamentalisti che portano a usare un solo modello interpretativo in modo esasperato, come talvolta è accaduto nel settore dell’educazione matematica. Non intendo quindi usare esclusivamente modelli linguistici per spiegare tutte le difficoltà in matematica.

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Matematica ed educazione 1 – di Pier Luigi Ferrari

MATEMATICA ED EDUCAZIONE: IL RUOLO FONDAMENTALE DEI LINGUAGGI Parte I
Introduzione

Questa ricerca è nata dalle convinzioni che mi sono formato a proposito delle difficoltà degli studenti di diversi livelli scolari e dei legami di queste con il linguaggio. È stata influenzata e anche stimolata dall’insoddisfazione nei confronti di punti di vista e atteggiamenti nei confronti dei linguaggi (talvolta reciprocamente contrapposti) abbastanza diffusi fra i matematici o i ricercatori in educazione matematica. Più precisamente, ho sentito l’esigenza di tener conto di due aspetti apparentemente divergenti: la specificità della matematica e del suo linguaggio e il ruolo del contesto (spazio, tempo, persone, ?) nella comunicazione matematica.

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