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Corso Tutor – Incontro tutor attivi + tutor non attivi
Ecco il riassunto schematico che voi tutors avete fornito sull’incontro.
Giovedì Culturali – I “noi”: guerra, religioni, trasformazioni – F. Remotti – 5/05/05
La serata, organizzata in collaborazione con l’Istituto per la Cooperazione allo Sviluppo (ICS) di Alessandria, è stata introdotta dalla professoressa Rosmina Raiteri, la quale ha da un lato ricordato l’attività formativa dell’Istituto, basata sulla proposizione di corsi fortemente improntati alle teorie dell’antropologia culturale, mentre dall’altro ha presentato il professor Francesco Remotti, uno degli antropologi più noti e preparati del panorama internazionale.
Quaderno 6 – Sulla fine della storia – G. Barberis, S. Forti, M. Revelli – 2005
L’idea di fine della storia ha avuto molto spazio nel dibattito filosofico e politologico contemporaneo, in particolare a seguito della pubblicazione del saggio di Francis Fukuyama, The End of History and the Last Man (The Free Press, New York 1992, tr. it., La fine della storia e l’ultimo uomo, Rizzoli, Milano 1996), nel quale, come noto, lo studioso nippo-americano ha sostenuto che il mondo, con il trionfo del mercato globale e con i lumi della liberaldemocrazia occidentale, fosse giunto alla sua ultima possibile configurazione.
Quaderno 6 – Ricordo di Padre Ernesto Balducci a dieci anni dalla morte – S. Saccardi, M. Revelli – 2005
Il contributo di Severino Saccardi e di Marco Revelli in memoria della straordinaria figura di padre Ernesto Balducci (una delle personalità di maggior spicco nella cultura cattolica post-conciliare, amico di Giorgio La Pira, David Maria Turoldo, don Lorenzo Milani, e intellettuale «laico» di grandissimo valore) sintetizza compiutamente il senso ultimo del presente volume, che può riassumersi nella tenace volontà di accantonare definitivamente i vecchi schemi ideologici e culturali e di guardare fiduciosamente al futuro, con il desiderio inesausto di costruire una società libera, solidale e pienamente democratica.
Quaderno 6 – Ecologia come seconda modernità – E. Ronchi – 2005
È indubbio che negli ultimi decenni del Novecento, a partire dalla Conferenza di Stoccolma del 1972, la tutela dell’ambiente sia divenuta una delle questioni di prioritaria importanza nel dibattito pubblico. L’intensa deforestazione, il mutamento climatico dovuto alla massiccia emissione nell’atmosfera di gas a effetto serra, l’illimitata applicazione delle biotecnologie nelle colture agricole, con la conseguente minaccia alla biodiversità, la rarefazione delle risorse energetiche naturali e delle risorse idriche delineano nel loro complesso una vera e propria crisi ecologica, che qualora non fosse rapidamente ed efficacemente fronteggiata avrebbe senza alcun dubbio conseguenze devastanti.
Quaderno 6 – Immunità e comunità nel tempo della globalizzazione – R. Esposito – 2005
In una fase storica come quella attuale, caratterizzata da un senso di minaccia dai contorni indefiniti, ma sempre più pressante e diffuso, si impone una crescente richiesta di «immunizzazione», che sembra ormai connotare tutti gli aspetti della nostra esistenza. Nel suo saggio intitolato Immunitas. Protezione e negazione della vita (Einaudi, Torino 2002), discusso in queste pagine, Roberto Esposito osserva che «quanto più si sente esposta al rischio di infiltrazione e contagio da parte di elementi estranei, tanto più la vita dell’individuo e della società si chiude all’interno dei propri confini protettivi». Il gruppo sociale vuole rendersi immune da tutto ciò che è esterno o estraneo; di conseguenza, l’interazione e l’apertura nei confronti dell’altro, del diverso, sono vissute come altamente pericolose, in quanto possibili veicoli di un’«infezione» più o meno distruttiva.
Quaderno 6 – La guerra globale – C. Galli – 2005
Il saggio di Carlo Galli qui presentato e discusso (La guerra globale, Laterza, Roma-Bari 2003) prende le mosse da un’analisi puntuale e fortemente critica della situazione politica internazionale, caratterizzata da una condizione intrinseca di «guerra globale», modalità e proprietà essenziale della globalizzazione stessa, che è connotata principalmente da uno stato di eccezione generalizzato e da una conflittualità diffusa e permanente.
Quaderno 6 – Riflessioni sul totalitarismo – S. Forti – 2005
Uno dei concetti più frequentemente utilizzati nella riflessione sul Novecento è senza dubbio quello di totalitarismo, al quale Simona Forti ha dedicato un saggio di grande interesse (Il totalitarismo, Laterza, Roma-Bari 2001), qui presentato e discusso. Ripercorrendo per sommi capi la struttura del libro, la relatrice dapprima delinea sinteticamente l’origine del concetto, ne analizza il percorso storico e le diverse interpretazioni e conclude infine la sua riflessione ponendo alcuni inquietanti interrogativi su un possibile nesso tra il fenomeno totalitario e le attuali dinamiche politiche.
Quaderno 6 – La fine del lavoro, la fine dello Stato – M. Revelli – 2005
Come chiamarla? «Cesura»? «Frattura»? O semplicemente «Fine» (ma fine di cosa)? È difficile nominare la discontinuità che stiamo vivendo, in questo limbo sospeso tra un evidente «non più» e un altrettanto evidente «non ancora».
Quaderno 6 – La politica alla fine della politica – G. Barberis – 2005
Di fronte alle insostenibili cronache quotidiane di orrore e violenza di questo tragico inizio di millennio, ci chiediamo sempre più disorientati quale sia il senso di ciò che sta accadendo; ogni giorno violenza, morte, distruzione, ogni giorno nuove vittime innocenti e un crescente senso di impotenza e di rassegnato sgomento[1].
[1] Negli ultimi quindici anni, con la fine dell’ordine bipolare, l’illusione di un mondo finalmente pacificato e libero è stata di fatto travolta dal moltiplicarsi di violenze e conflitti; una geografia degli orrori che coinvolge il globo intero, dalla regione dei Grandi Laghi in Africa ai Balcani nel cuore dell’Europa, dalle repubbliche caucasiche dell’ex impero sovietico all’irrisolto conflitto in Medio Oriente, dal Darfur in Sudan fino al cuore del nuovo impero americano, che ha voluto affrontare la sua fragilità con imprese belliche più o meno legittime, sostanzialmente incurante delle drammatiche conseguenze che esse hanno avuto per milioni di vittime innocenti, in Afghanistan come in Iraq.
Quaderno 2 – La guerra del Kosovo: obiettivi e risultati – G.E. Rusconi – 2000
Qualunque analisi della situazione venutasi a creare nei Balcani a seguito del recente conflitto in Kosovo, prima di prendere in considerazione il problema del riassetto complessivo degli equilibri geopolitici di un’area, quella balcanica, in cui le questioni legate alla titolarità del potere politico ed economico si intersecano con quelle relative alle rivendicazioni etniche locali e agli interessi egemonici occidentali, non può che cominciare con la domanda sulla congruenza fra gli strumenti militari e gli obiettivi politici dell’operazione nato contro la Serbia.
Quaderno 2 – La tragedia del Kosovo: ultimo atto della guerra nei Balcani? – L. Rastello – 2000
Ai fini di una migliore comprensione di quanto sta avvenendo nel quadrante dei Balcani ritengo sia opportuno tenere conto di alcuni dati storici. Il primo dato è che in Serbia non esistono province autonome, poiché il 29 ottobre 1990 il presidente Milosevic, scavalcando il parlamento, riuscì a far approvare una nuova Costituzione che aboliva le autonomie concesse dalla Costituzione titoista del 1974 alla provincia settentrionale della Voivodina (a maggioranza ungherese) e alla provincia meridionale del Kosovo (a maggioranza albanese).
Quaderno 2 – Occidente e mondo islamico: verso uno scontro di civiltà? – M. Guasco – 2000
Per affrontare il tema proposto ritengo utile procedere attraverso un’analisi che permetta di focalizzare l’attenzione preliminarmente sulla storia del mondo islamico nei suoi diversi aspetti (in particolare, a partire dal secondo dopoguerra), per poi delineare i tratti salienti del rapporto conflittuale fra Islam e Occidente e le sue eventuali soluzioni. Ciò detto, la prima considerazione riguarda il cambiamento di atteggiamento riscontrabile tra gli studiosi islamici dagli anni Settanta a oggi: un’evoluzione del pensiero religioso e dei suoi risvolti politico-sociali che sicuramente ha contribuito a rendere questa fine del xx secolo complessa e problematica, così come ha indotto un famoso studioso statunitense, Samuel Huntington, ad approfondire la questione della prefigurazione degli scenari futuri dell’ordine mondiale post-bipolare ponendo particolare attenzione al tema del rapporto fra le diverse forme di civiltà.
Quaderno 2 – La teoria delle relazioni internazionali e gli scenari del nuovo (dis)ordine mondiale – V. Coralluzzo – 2000
La fine del bipolarismo ? che dai più viene fatta simbolicamente coincidere con la memorabile notte tra il 9 e il 10 novembre 1989 in cui migliaia di persone dettero gioiosamente il via alla demolizione del muro di Berlino, che per quasi un trentennio aveva materialmente simboleggiato la divisione dell’Europa e del mondo in due blocchi ideologicamente, politicamente, militarmente ed economicamente contrapposti ? costituisce il punto di partenza obbligato di ogni seria riflessione sulla dinamica evolutiva del sistema internazionale e sulle prospettive di quello che ormai solo con una buona dose di ironia, o di facile ottimismo, si potrebbe definire «nuovo ordine mondiale», convenendo sconsolatamente, già da qualche anno, la maggior parte dei politologi internazionalisti sull’opportunità di descrivere la situazione venutasi a creare dopo la «rivoluzione» del 1989 in termini di «disordine» piuttosto che di «ordine» internazionale.
Quaderno 2 – Guerra o ingerenza umanitaria? L’ONU, la NATO e i veri padroni del mondo – M. Cacciari – 2000
Per affrontare il tema che mi è stato proposto ritengo opportuno procedere attraverso un’analisi che, invece di soffermarsi direttamente sulla valutazione delle specifiche dinamiche di potere (non solo politico) espresse dagli attori egemoni a livello internazionale ? si pensi all’onu, alla nato, agli Stati Uniti e all’Unione Europea, ma anche alla comunità economico-finanziaria mondiale ?, si sforzi innanzitutto di estrapolare dalla storia delle idee degli ultimi secoli il senso dell’evoluzione delle ideologie e, più in generale, degli orientamenti culturali da cui dipendono le scelte operative in tutti i campi dell’agire sociale, politico e scientifico-economico, per poi giungere a individuare chi sia, alle soglie del xxi secolo, il vero «padrone del mondo» e quanto il suo potere si fondi su una particolare Weltanschauung.
Quaderno 2 – Democrazia internazionale e pace il futuro dei diritti umani – L. Bonanate – 2000
È opinione comune che quella parte del mondo che oggi vive, nel complesso, in condizioni di pace possa essere ricondotta prevalentemente a un modello di Stato democratico. Ne discende che quello democratico può essere considerato il modello vincente, se non addirittura il migliore (o il meno cattivo) tra quelli sperimentati finora dall’umanità. Questo giudizio di valore non si appoggia su profonde e originali riflessioni di teoria politica, ma su una constatazione semplicissima: che gli Stati democratici ? ovvero quegli Stati carterizzati da libere elezioni competitive e periodiche, libertà (seppre regolamentata) di iniziativa economica, uguaglianza di diritti civili, politici e sociali ? sono tendenzialmente pacifici e quin-di un ameto del loro numero non potrebbe che incidere positivamente sulle condizioni della vita politica internazionale.
Quaderno 2 – Riassetti strategici e conseguenze della guerra del Kosovo nell’area balcanica – E. Bettiza – 2000
Per poter esprimere un giudizio meditato sull’azione bellica della nato contro la Serbia di Milosevic, soprattutto per ciò che riguarda la congruenza fra gli strumenti militari e gli obiettivi politici dell’operazione, e per poter fare luce sulle possibili soluzioni del problema kosovaro, ritengo necessario ampliare il quadro di osservazione intorno all’evento tragico e politicamente rilevante della guerra del Kosovo sia geograficamente ? prendendo in considerazione l’area balcanica nel suo complesso, fino alla Turchia ? sia temporalmente ? analizzando un intero decennio di ininterrotta crisi dell’ex Jugoslavia.
Quaderno 2 – Per una democrazia internazionale pienamente raggiunta: tre modelli a confronto – G. Astori – 2000
Quaderno 2 – Flussi migratori e società sviluppate: utili invasioni o minaccia per l’Europa? – M. Ambrosini – 2000
Giovedì Culturali – Sarà religiosa la seconda generazione? – M. Barbagli, C. Schmoll – 17/04/08
Il tema della conferenza ha un antecedente importante nell’incontro condotto lo scorso anno dal professor Maurizio Ambrosini. ?Oltre l’integrazione subalterna. La sfida delle seconde generazioni immigrate? è centrale nei percorsi di formazione dell’ics e si inserisce nell’ampio dibattito sull’immigrazione e sul pluralismo religioso promosso dall’Associazione Cultura e Sviluppo negli ultimi anni. Durante la presentazione della ricerca, i relatori hanno sottolineato più volte il carattere modesto ed esplorativo del loro lavoro, che costituisce, tuttavia, un evento eccezionale in Italia, dove le ricerche sulla religiosità delle seconde generazioni sono ancora molto poche, anche perché si tratta di un tema particolarmente difficile da indagare, che tratta dati sensibili.