Per l’ultimo incontro con l’autore della stagione, lunedì 10 giugno alle 17,30 Bruno Gambarotta presenta il suo nuovo romanzo, Ero io su quel ponte.
Mercoledì 31 maggio 1939, ore 14.15, crolla il Ponte di Moncalieri. Sono trascorse appena due settimane da quando ci è passato sopra Mussolini, è una via strategica perché consente agli abitanti della cittadina piemontese, 21.000 anime, di arrivare a Torino e al Lingotto, dove in tanti lavorano. È una strada molto trafficata, e negli ultimi anni dal letto del fiume Po che il ponte sovrasta viene prelevata la sabbia che serve al rifacimento di via Roma, una delle principali di Torino. Da alcuni mesi il ponte lancia ripetuti segnali d’allarme, e infatti in quel momento il transito di veicoli è bloccato; ma non quello di pedoni e biciclette. Nel crollo muoiono in nove – il più giovane, Giovanni, ha quattordici anni -, altri cinque restano feriti; alcuni cadaveri saranno recuperati soltanto ad agosto, perché è troppo pericoloso avviare le ricerche.
Bruno Gambarotta, nel romanzo edito da Manni, ricostruisce la vicenda, con i suoi risvolti drammatici e quelli grotteschi, attraverso le pagine dei giornali dell’epoca e i documenti delle autorità, ascoltando i testimoni sopravvissuti, e dando voce alle vittime che, come in Spoon River, tornano per raccontare in prima persona la loro storia. La rievocazione di questa tragedia, grazie alla penna ironica di Gambarotta, diventa un vero romanzo corale sulla storia, sulla fatalità, sull’incrocio dei destini.
Bruno Gambarotta è nato ad Asti nel 1937 e vive da sempre a Torino. Ha lavorato in Rai per quasi 40 anni, come autore e regista, conduttore e attore di serie televisive. Collabora con diverse testate giornalistiche tra cui La Stampa. Nella narrativa ha esordito nel 1977 con La nipote scomoda (scritto con Massimo Felisatti, edito da Mondadori), vincitore del Premio Gran Giallo – Città di Cattolica.
Introduce l’incontro Maria Grazia Caldirola.