Come si comunica la diagnosi di una malattia cronica e invalidante? E come reagiscono i pazienti dopo aver saputo di essere malati? Gianfranco Mogliotti, da oltre 20 anni malato di sclerosi multipla, ha presentato agli Incontri d’autore il suo libro L’inquilina dell’attico. Una storia di coraggio dialogando con Maurizio Melato, neurologo che lo avuto in cura per anni, e con Anna Tonelli, autrice della prefazione e presidente della sezione provinciale dell’Aism.
“Mai un cedimento da parte sua, Gianfranco mi ha sempre detto ‘non diamola vinta a questi linfociti impazziti’ – ha raccontato il dottor Melato – lui è un paziente compliante, ovvero una persona disponibile e che condivide con il medico per il progetto di cura”.
“È la grande sfida che mi hanno posto i medici in questo percorso di 22 anni di patologia. Ho avuto un carico di messaggi tale che non potevo che tradurlo scrivendo, quello che faccio collaborando con i giornali. Scrivere è il mio lavoro. E così è nato il libro” ha detto Mogliotti.
“La comunicazione della diagnosi è un momento drammatico per il paziente e per i famigliari, è una malattia cronica, ci sono remissioni e ricadute, è imprevedibile. Non c’è una scuola di comunicazione coi pazienti, tutto è legato alla sensibilità personale. Si va dallo sbigottimento iniziale alla positività come per Gianfranco, ma ogni paziente ha la sua storia” ha spiegato il neurologo.
Mogliotti ha poi raccontato della sua “inquilina dell’attico”, la malattia che alloggia nel cervello, il piano più alto del corpo. “A un certo punto del libro ho fatto uno switch: è il momento in cui mi hanno comunicato che avevo la sclerosi multipla”. Maratone su apposite sedie a rotelle, immesrioni subacquee, lanci in deltaplano, viaggi in Perù: “nella vita c’è un patrimonio enorme di occasioni”.
In conclusione Anna Tonelli ha parlato dell’Associazione italiana sclerosi multipla: 700 persone colpite in ad Alessandria. L’Aism supporta le persone malate, anche con il servizio psicologico, tramite una rete che altre patologie non hanno.
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