Uno dei tratti distintivi del nostro tempo è certamente il progressivo diffondersi di credenze irrazionali, come testimoniano il ritorno di interesse per il paranormale e per la pratiche occultistiche, e di nuove forme di religiosità, a discapito di quelle tradizionali. Come interpretare questo fenomeno? Qual è la sua reale portata?

Proponendosi di rispondere a questi interrogativi nel corso della sua relazione, il professor Pace ha dapprima raccontato un episodio molto significativo. Recentemente, egli ha avuto occasione di assistere a Rio de Janeiro ad un rito della Chiesa Universale del Regno di Dio, una nuova Chiesa caratterizzata da forti elementi sincretici, e da un uso sapiente delle tecniche di comunicazione. La funzione religiosa, che nel caso citato coinvolgeva circa tremila persone, ha anzitutto lo scopo di liberare le emozioni dei fedeli, allontanando il Male e conducendo alla conoscenza di Dio. Vi è poi un momento di preghiera, ma il sermone è, di fatto, una richiesta di lealtà e fedeltà alla Chiesa, che si esplicita concretamente con la richiesta del 10% del reddito personale di ciascun fedele. Lo scopo principale della preghiera è dunque quello di drenare risorse. Infine, fanno la loro comparsa le ?operaie di Cristo?, giovani avvenenti che portano i simboli del rito purificatorio, cioè il pane e l’acqua, contenuta in bicchieri che vengono poi distrutti, a simboleggiare la sconfitta del demonio. Le nuove Chiese, come quella brasiliana conosciuta direttamente dal relatore, sono in realtà grandi imprese, con strutture autonome e molto potenti, impegnate a competere nel ?mercato? religioso con Chiese concorrenti. Simboli ed elementi rituali sono presi a prestito dalle religioni tradizionali e ricomposti in forme più o meno originali per attirare il maggior numero possibile di devoti. Ma il sincretismo che ne consegue rende le frontiere tra i diversi sistemi di credenze sempre meno saldi e invalicabili; ciascuno finisce per organizzare il proprio sistema personale, in grado di rispondere al meglio ai propri bisogni immediati.

Le grandi religioni soffrono dunque di una difficoltà crescente: non sono più in grado di controllare i loro confini (soprattutto per ciò che riguarda le questioni morali). L’individuo decide da sé se e quando le credenze tradizionali sono valide, ossia in grado di soddisfare al meglio le proprie esigenze, magari mutuando alcuni elementi specifici da altri movimenti spirituali. Casi clamorosi in tal senso si sono verificati anche all’interno delle religioni più istituzionali: molto scalpore, ad esempio, hanno suscitato nel nostro paese le vicende del cardinal Milingo.

Da un lato l’individualizzazione del credere, secondo cui il singolo diviene criterio ultimo della verità, e dall’altro integralismi e fondamentalismi di vario tipo, che invece radicalizzano l’identità e l’appartenenza, hanno reso più incerto, instabile e relativo l’ambito religioso. Ciò ha dato vita a due opposte interpretazioni: 1) alcuni hanno sostenuto che, dopo decenni di secolarizzazione forzata, si assiste ora ad una rivincita di Dio, interpretando evidentemente le nuove forme di religiosità come un ritorno di attenzione nei confronti del sacro e del trascendente (probabilmente in connessione con il clima di incertezza diffusa che caratterizza l’epoca contemporanea); 2) altri hanno visto nella polverizzazione delle fedi e delle credenze il compimento del processo di secolarizzazione e il progressivo esaurirsi di un autentico spirito religioso. Cercando di esprimere una valutazione il più possibile oggettiva, il professor Pace osserva che entrambe le letture hanno degli elementi di verità: affermare che Dio rivince è certamente un po’ forzato, ma è innegabile che oggi si sia in presenza di una pluralità di nuove forme di religiosità, per quanto spesso connesse con forme del magico, dell’esoterico, del superstizioso e del paranormale, e per quanto la fede sia sempre più minacciata da credulità e indifferenza.

Oggi l’ambito del religioso ha un terreno peculiare che coesiste con gli altri. Certamente, esso non può più ricondurre ad unità le varie sfere dell’esistenza umana, ma si è ritirato entro i confini dello spirituale, che a sua volta ha un rapporto sempre più stretto con i bisogni immediati dell’individuo. L’obiettivo è quello di dare risposte plausibili alle domande di senso e di ?rendere pensabile l’indeterminato?; ma queste risposte sono sempre più personalizzate, ?su misura?. Il professor Pace parla anche di religioni del calcolo: ciascuno, come detto, si chiede anzitutto quale credenza sia più funzionale alle proprie esigenze. Da ciò consegue una nuova forma di politeismo: la modernità, ponendo al centro l’individuo, ha alimentato un mercato di offerte molteplici, tra le quali è possibile scegliere, o che possono anche essere variamente ricomposte tra loro. Inoltre, è sempre più difficile tracciare un confine tra ciò che è razionale e ciò che è irrazionale, ed individuare le peculiarità di ciascun sistema di credenze. Tutto è più confuso, e le moderne credulità alimentano un relativismo sempre più difficilmente arginabile. Il punto di arrivo che si sta configurando con forza sempre maggiore è quello di una società multireligiosa, nella quale si confronteranno e si alterneranno le opposte spinte, da un lato, a ?serrare le fila?, ad esasperare cioè la propria identità collettiva continuamente messa in discussione, e dall’altro a conoscere a fondo tutte le proposte e scegliere senza pregiudizi, rassegnandosi a identità molto più sfumate.

Un ultimo argomento affrontato, e poi ripreso in fase di dibattito, concerne la leadership dei vari movimenti religiosi: se il campo religioso si trasforma in un ?mare aperto?, un ruolo sempre più decisivo nella serrata competizione tra i vari sistemi di credenze è affidato al carisma del leader, da cui neppure le religioni più istituzionali possono prescindere. La dimostrazione più evidente è data dalla figura di Giovanni Paolo II, il quale, per molti aspetti, ha mostrato di recepire i mutamenti della modernità. In effetti, l’epoca contemporanea sembra avere un gran bisogno di punti di riferimento, anche se è evidente come la ricerca di una via personale al trascendente prevalga su rigide strutture istituzionali, e possa anche prescindere da figure carismatiche.

Scarica File