La Russia di Putin è tornata ad essere da anni al centro delle geopolitica internazionale. Una superpotenza che ha molti elementi di continuità e altri di discontinuità con la Russia nata dalla Rivoluzione d’Ottobre, un secolo fa. Per ragionare di queste tematiche, l’Associazione ha invitato due relatori particolarmente qualificati, il giornalista Ennio Caretto e la docente Mara Morini.
La discussione prenderà le mosse dalla presentazione del volume di Caretto (a lungo corrispondente da Mosca e Washington per i principali quotidiani italiani), Non solo Putin. Da Gorbaciov a Putin, da Reagan a Trump. Qui, nella quarta di copertina, si legge: «Una ricostruzione storica sulla base dei documenti desecretati da CIA e KGB. Dal sogno del nuovo ordine mondiale a cavallo del ’90 – quando il falco Reagan si scopre colomba e offre all’Urss l’opzione zero, l’azzeramento degli arsenali nucleari, e dopo il suo rifiuto lancia lo scudo spaziale – alla nuova Guerra fredda. Da dieci anni America e Russia sono in contrasto quasi ovunque, oggi combattono tra di loro la cyber war, si armano una contro l’altra, non collaborano alla lotta al terrorismo. Un’analisi che passa attraverso la caduta del muro di Berlino e la riunificazione tedesca, Gorbaciov e il golpe che tentò di deporlo, e Bush padre che tentò di salvarlo, e poi Clinton, al quale Putin imputa l’allargamento della Nato. E il ruolo dell’Europa e dell’Italia. E infine, tornando ad oggi, la questione ucraina e la questione islamica. E su tutto ciò irrompe la presidenza di Donald Trump, con tutte le sue incognite».
Per riflettere su questi aspetti, vi invitiamo giovedì 5 ottobre alle ore 19 (con pausa buffet alle 20,30 e termine alle 22,30) all’incontro dal titolo Non solo Putin. La Russia a cento anni dalla Rivoluzione d’Ottobre, il quadro geopolitico globale e il controverso rapporto con gli Usa.
Nostri ospiti, come detto, saranno Ennio Caretto, giornalista del Corriere della Sera, corrispondente da Washington e in precedenza da Mosca per La Stampa, responsabile dell’ufficio americano della Stampa e di Repubblica, e Mara Morini, docente di Scienza Politica all’Università di Genova, osservatore elettorale Ocse nel 2003 in Russia.