Al via POPOLX – Una rottura di scuola, la scuola di politica che è anche un’occasione di condivisione, confronto e accompagnamento su questioni centrali della società contemporanea attorno alle quali si giocano le sorti della vita delle persone e della salute della democrazia.
Il programma si articola in sei moduli tematici e culminerà, nel mese di giugno, in un momento conclusivo di sintesi e creatività.
L’obiettivo? Mettere a fuoco le criticità del mondo attuale, ricostruendone le principali genesi, proponendo però anche narrazioni e testimonianze capaci di rompere l’inerzia verso cui la nostra società sta tendendo, mostrando come altre possibili vie sono ancora praticabili.
Una scelta partigiana ma chiara e in relazione con il mondo, superando sterili ideologie.
Il percorso di formazione è rivolto in particolar modo agli under 35 ma convintamente aperto a tutta la cittadinanza: ci si potrà iscrivere a tutti i moduli o solo ai singoli appuntamenti.
Il primo modulo si apre con un’indagine sulle sfide legate all’avanzamento dell’Intelligenza Artificiale, un tema che sarà affrontato da Andrea Moro, neurolinguista dello IUSS di Pavia, e da Virginia Ghiara, a capo di un team che si occupa di etica dell’intelligenza artificiale presso Fujitsu Research of Europe.
Prenota il tuo posto!
Gennaio
Aprile 2025
17 Aprile
18:00 - 20:00
RIDAMANDATO – Ripensare il maschile: il ruolo degli uomini nell’inclusione
CAUSA MALTEMPO IL WORKSHOP VERRA’ RIPROGRAMMATO!!!
Il secondo appuntamento delle Pillole di Prime Minister Alessandria ospita Gabriele Guadagna, antropologo e membro di Mica Macho, una community nata per ripensare il maschile e promuovere una cultura più inclusiva. L’obiettivo? Superare il gap di percezione, ossia la difficoltà di comprendere e riconoscere esperienze e vissuti diversi dal proprio, un ostacolo spesso alla base della mancata inclusione nella società e nei luoghi di lavoro.
Attraverso percorsi di consapevolezza e confronto, Mica Macho lavora per aiutare gli uomini a riconoscere non solo i privilegi di cui beneficiano, ma anche il modo in cui gli stereotipi di genere influiscono sulla loro stessa libertà. Il cosiddetto “maschile tradizionale” può diventare una gabbia dorata, che impone modelli rigidi e limita la possibilità di esprimere emozioni, fragilità e nuovi modi di essere uomini.
Durante il workshop, si discuterà di come gli uomini possano diventare alleati attivi nel cambiamento, prendendo consapevolezza delle dinamiche di discriminazione e delle micro-aggressioni spesso invisibili a chi non le vive direttamente. Attraverso un dialogo aperto, verranno affrontate domande cruciali: come si costruisce un ambiente davvero inclusivo? Come si passa dall’essere semplici spettatori a promotori di un cambiamento reale
L’appuntamento di giovedì 17 aprile alle ore 18 è rivolto a tuttə: alle giovani donne, per riflettere sulle barriere ancora presenti, e ai giovani uomini, affinché acquisiscano strumenti per comprendere il proprio ruolo in una società più equa. Un’occasione per superare i pregiudizi e aprire un confronto costruttivo su nuove forme di mascolinità.
Prime Minister è una scuola di politica, apartitica e gratuita, dedicata alle giovani donne a cui offre un percorso formativo unico per sviluppare competenze politiche e di attivismo civico. Le scuole di Prime Minister sono laboratori di empowerment durante i quali le studentesse partecipano a un’esperienza di gruppo, incontrano e si confrontano con testimonial della vita politica, economica, culturale e sociale del Paese e del loro territorio, acquisiscono conoscenze e competenze trasversali e formano legami con la comunità in cui vivono. Attraverso le Pillole di Prime Minister si intendono promuovere in un maggior numero di territori i valori che caratterizzano e animano l’iniziativa, conosciuta e replicata a livello nazionale.
L’incontro si colloca in continuità con la proposta formativa promossa da Cultura e Sviluppo in compartecipazione con l’Università del Piemonte Orientale attraverso il percorso PopolX– una rottura di scuola, la scuola di politica pensata per chi crede nel potere trasformativo della conoscenza e della partecipazione.
Come possiamo raccontare la crisi climatica senza restare intrappolati nella paura o nella paralisi? Come possiamo, attraverso l’arte, attivare un cambiamento collettivo e personale?
A partire dal suo progetto performativo Detonazione, Lotta – artista, attivista e agende del cambiamento – invita il pubblico a ripensare i linguaggi e le emozioni con cui affrontiamo l’emergenza climatica. L’appuntamento è per lunedì 7 aprile alle ore 18 (è raccomandata la prenotazione del posto tramite il form in fondo alla pagina).
Tra suoni, parole e azioni, Lotta costruisce spazi di immaginazione politica in cui l’arte non consola, ma smuove. La sua ricerca artistica – al confine tra performance musicale e intervento sociale – nasce da una domanda urgente: come si può creare consapevolezza senza cadere nel didascalico? E come rendere tangibile il rischio ambientale in una società che spesso lo percepisce come lontano, astratto, reversibile?
Durante l’incontro, l’artista dialogherà con il pubblico e il team di PopolX in forma di intervista, intrecciando il proprio percorso con le grandi narrazioni dell’Antropocene e il senso della parola Resistenza oggi . La conversazione sarà accompagnata da una breve performance acustica, parte integrante della sua pratica di attivazione sensoriale e critica.
L’incontro sarà anche un’occasione per esplorare le potenzialità dell’arte come spazio di alleanza, di ascolto e di disobbedienza: un’arte che non intrattiene, ma si fa atto, relazione, comunità.
Lotta – nome d’arte di Carlotta Sarina – è musicista, attivista climatica e performer. Ha frequentato il conservatorio come contrabbassista e attiva nel movimento Fridays for Future, ha ideato Detonazione, un progetto artistico e politico che si propone di creare cortocircuiti tra estetica e attivismo. Collabora con realtà ambientaliste e culturali in tutta Italia, portando la sua voce in festival, scuole e spazi pubblici. Con il suo approccio radicale e accessibile, Lotta punta a far vibrare il cambiamento dentro e fuori la scena.
————
Promosso da Cultura e Sviluppo con la compartecipazione dell’Università del Piemonte Orientale, il percorso di PopolX è rivolto in particolar modo agli under 35 ma è convintamente aperto anche a tutta la cittadinanza, e prevede 15 incontri distribuiti tra gennaio e giugno 2025. Obiettivo degli incontri: mettere a fuoco le criticità del mondo attuale, ricostruendone le principali genesi, proponendo però anche narrazioni e testimonianze capaci di rompere l’inerzia verso cui la nostra società sta tendendo mostrando come altre possibili vie sono ancora praticabili.
In prossimità delle celebrazioni per l’ottantesimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo, l’Associazione Cultura e Sviluppo ha pensato di organizzare, nell’ambito delle iniziative della scuola di politica PopolX, un incontro aperto a tutta la cittadinanza, finalizzato a riflettere sul valore e sul significato della Resistenza, dalla nascita della Repubblica fino ai giorni nostri.
Da un lato, l’obiettivo è quello di ribadire come la Costituzione sia figlia della Resistenza e della lotta partigiana, dall’altro, si ragionerà insieme su che cosa significhi oggi “resistere”. In un mondo in rapida trasformazione e di fronte alle sfide epocali che rendono il nostro tempo sempre più cupo e inquieto, ricercare nuove vie, nuove pratiche e alternative possibili diventa sempre più necessario e urgente. C’è bisogno di una nuova Resistenza!
Giovedì 3 aprile alle 18 ne discuteranno con il pubblico Giorgio Barberis, professore di Storia del Pensiero politico e direttore del Dipartimento Digspes dell’Università del Piemonte Orientale, e Fabio Scaltritti, responsabile della Comunità di San Benedetto al Porto ed educatore professionale (è raccomandata la prenotazione del posto tramite il form in fondo alla pagina).
Promosso da Cultura e Sviluppo con la compartecipazione dell’Università del Piemonte Orientale, il percorso di PopolX è rivolto in particolar modo agli under 35 ma è convintamente aperto anche a tutta la cittadinanza, e prevede 15 incontri distribuiti tra gennaio e giugno 2025. Obiettivo degli incontri: mettere a fuoco le criticità del mondo attuale, ricostruendone le principali genesi, proponendo però anche narrazioni e testimonianze capaci di rompere l’inerzia verso cui la nostra società sta tendendo mostrando come altre possibili vie sono ancora praticabili.
Michela Locati – Esperta di Comunicazione Strategica e Campaigning per il Sociale
Prima ospite della Pillola di Prime Minister Alessandria, Michela Locati è una professionista della comunicazione con una missione chiara: trasformare idee e valori in azioni concrete per il cambiamento sociale. Specializzata in progetti di campaigning per organizzazioni non profit e social business, lavora per sensibilizzare, coinvolgere e mobilitare comunità su temi cruciali attraverso linguaggi inclusivi, creando strategie di impatto e rafforzando la capacità di advocacy.
Oltre al lavoro sul campo, Michela si dedica alla formazione e al capacity building, supportando attivistə e professionistə nello sviluppo di competenze in comunicazione strategica, con un focus particolare sulla creazione di progetti di micro-imprenditoria. Crede fermamente nel potere della collaborazione e delle reti, convinta che anche il più piccolo cambiamento, se parte di una visione più ampia, possa generare trasformazioni significative.
Michela condividerà la sua esperienza su come la comunicazione possa essere uno strumento chiave per l’empowerment e la partecipazione. Il dialogo sarà rivolto sia alle giovani donne, per ispirarle a farsi spazio nella vita pubblica e politica, sia ai giovani uomini, affinché diventino alleati consapevoli nel superare il divario di rappresentanza ancora presente. Un confronto aperto e partecipato per riflettere insieme su come costruire una società più equa, in cui ogni voce possa contare davvero. L’incontro sarà anche occasione per un semplice esercizio di auto-narrazione e per riflettere insieme sull’importanza trasformativa che il nostro linguaggio può avere.
Prime Minister è una scuola di politica, apartitica e gratuita, dedicata alle giovani donne a cui offre un percorso formativo unico per sviluppare competenze politiche e di attivismo civico. Le scuole di Prime Minister sono laboratori di empowerment durante i quali le studentesse partecipano a un’esperienza di gruppo, incontrano e si confrontano con testimonial della vita politica, economica, culturale e sociale del Paese e del loro territorio, acquisiscono conoscenze e competenze trasversali e formano legami con la comunità in cui vivono.
Attraverso le Pillole di Prime Ministersi intendono promuovere in un maggior numero di territori i valori che caratterizzano e animano l’iniziativa, conosciuta e replicata a livello nazionale.
L’incontro si colloca in continuità con la proposta formativa promossa da Cultura e Sviluppo in compartecipazione con l’Università del Piemonte Orientale attraverso il percorso POPOLX – una rottura di scuola, la scuola di politica pensata per chi crede nel potere trasformativo della conoscenza e della partecipazione.
EVENTO RINVIATO! RESTA SINTONIZZATO PER AGGIORNAMENTI!
Il dolore vulvare colpisce una donna su sette, eppure resta culturalmente invisibile, spesso normalizzato o addirittura negato. Come si costruisce questa mancanza di riconoscimento? Quali sono le conseguenze della trascuratezza culturale sulla salute e sul benessere delle persone? A partire da un’ampia ricerca etnografica e da iniziative di public engagement, Federica Manfredi porterà il pubblico a riflettere sulla necessità di ridefinire il vocabolario della sofferenza, mettendo in discussione i pregiudizi che modellano le percezioni del dolore vulvare. L’appuntamento è per giovedì 13 marzo alle 18 (è raccomandata la prenotazione del posto tramite il form in fondo alla pagina).
Attraverso un approccio sperimentale e creativo, la ricerca di Manfredi esplora il divario tra esperienza vissuta e conoscenza medica, evidenziando come la scarsa attenzione biomedica a queste sindromi croniche porti a criteri diagnostici insufficienti e protocolli terapeutici carenti. Patologie come la vulvodinia, ad esempio, restano escluse dai curricula medici, lasciando i professionisti della salute impreparati ad affrontarle. Cosa significa vivere con un dolore non riconosciuto? Quali strumenti possiamo adottare per dare voce a queste esperienze e promuovere un cambiamento culturale? L’incontro sarà l’occasione per approfondire le fasi e i risultati della ricerca, nonché le strategie per una maggiore sensibilizzazione e costruzione di un significato culturale condiviso attorno alla salute vulvare.
Federica Manfredi è ricercatrice post-dottorato presso l’Università di Torino nel progetto Dare Voce al Dolore, co-finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Torino e diretto dalla professoressa Ferrero Camoletto. È curatrice della mostra itinerante Il Dolore Vulvare. Arte. Scienza. Resistenza e project manager di V-Days – Vulvar Dialogues about Youth and Sexuality, iniziativa dell’Università di Torino che coinvolge studenti e cittadinanza nella co-costruzione di strumenti di sensibilizzazione culturale. Ha conseguito il dottorato in Antropologia Medica presso l’Università di Lisbona, dove ha esplorato le sospensioni europee e le modifiche corporee non terapeutiche attraverso metodologie qualitative sperimentali.
Chiara Bertone, professoressa associata in Sociologia dei processi culturali e comunicativi all’Università del Piemonte Orientale, affronta attraverso il saggio che presenterà durante l’incontro uno dei temi più caldi e discussi dei nostri tempi: il cambiamento cui è sottoposta oggi la famiglia. Cosa intendiamo con famiglia? Come dovrebbe funzionare una famiglia oggi, andrebbe ripensata? Abolita? Difesa? Se sì, in quale forma? All’interno del saggio Il familiare è politico, la famiglia si pone come lente attraverso cui leggere e mettere a fuoco diversi aspetti della società in generale. Obiettivo della serata sarà partire dalla concretezza delle esperienze per mappare punti di tensione e possibilità di cambiamento, ritrovando sulla questione famiglia un orizzonte radicalmente trasformativo. L’appuntamento è per mercoledì 12 marzo alle 18 (è raccomandata la prenotazione del posto tramite il form in fondo alla pagina).
Il libro è dedicato ai saperi critici e posizionati sulla famiglia, con un occhio alla relazione tra movimenti femministi e movimenti queer contemporanei, ritenuta dall’autrice fondamentale per una critica dell’impianto eterosessuale della famiglia e per interpretare le esperienze quotidiane più intime e corporee. È un viaggio alla ricerca di sguardi e pratiche di ricerca che sappiano partire dalla concretezza delle esperienze relazionali per mappare punti di tensione e possibilità di cambiamento, ritrovando un orizzonte radicalmente trasformativo all’altezza delle sfide del presente (Meltemi Editore).
Chiara Bertone insegna Sociologia della famiglia e Studi di genere ed è tra le pioniere degli studi critici sull’eterosessualità e sulle famiglie lgbt in Italia. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo la monografia Le omosessualità (2009) e le curatele Queerying Families of Origin (con M. Pallotta-Chiarolli, 2015), Le fragilità del sesso forte (con R. Ferrero Camoletto, 2016) e The Sage Handbook of Global Sexualities (con Z. Davy, A.C. Santos, R. Thoreson e S.E. Wieringa, 2020).
Secondo gli ultimi dati disponibili, dal 2023 le Nazioni Unite hanno verificato il numero record di 32.990 gravi violazioni contro 22.557 bambini, il numero più alto dall’inizio del monitoraggio richiesto dal Consiglio di Sicurezza. Con la tendenza generale all’aumento del numero di gravi violazioni, ad esempio le migliaia di bambini uccisi e feriti a Gaza e in Ucraina, le Nazioni Unite hanno constatato un numero maggiore di vittime tra i bambini nei primi 9 mesi del 2024 rispetto a tutto il 2023 e quest’anno è probabile che si assista a un ulteriore aumento. Anche la situazione per le donne e le ragazze è particolarmente preoccupante, con notizie di stupro e violenza sessuale in contesti di conflitto.
L’istruzione è stata gravemente interrotta: si stima che più di 52 milioni di bambini nei paesi colpiti da conflitto non frequentino le scuole. Anche la malnutrizione è aumentata a livelli allarmanti, poiché i conflitti interrompono i sistemi alimentari, sfollando le popolazioni e ostacolando l’accesso umanitario. Si verificano anche effetti devastanti sull’accesso all’assistenza sanitaria di base e sulla salute mentale dei bambini.
Nell’ambito della Scuola di politica PopolX, lunedì 10 febbraio alle 18 incontreremo il portavoce di Unicef Italia Andrea Iacomini (è raccomandata l’iscrizione tramite il form in fondo alla pagina). Dal nostro ospite ascolteremo le testimonianze dell’attività del Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia a Gaza e delle missioni compiute in prima persona in Turchia, Libia, Ucraina, Sierra Leone, Libano, Siria, Giordania, Iraq, Kurdistan iracheno e Lampedusa.
PoPolX è un’occasione di formazione, condivisione di saperi, confronto e accompagnamento su questioni centrali della società contemporanea attorno alle quali si giocano le sorti della vita delle persone e della salute della democrazia. Promosso da Cultura e sviluppo in compartecipazione con l’Università del Piemonte Orientale, il percorso è rivolto in particolar modo agli under 30 ma è altresì convintamente aperto a tutta la cittadinanza, e prevederà 15 incontri distribuiti nel periodo fra marzo e novembre 2025. I partecipanti potranno prendere parte a tutti i 7 moduli composti da due incontri ciascuno in programma o sceglierne solamente alcuni. Obiettivo degli incontri sarà infatti quello di mettere a fuoco le criticità del mondo attuale, ricostruendone le principali genesi, proponendo però anche narrazioni e testimonianze capaci di rompere l’inerzia verso cui la nostra società sta tendendo mostrando come altre possibili vie sono ancora praticabili.
Il nuovo appuntamento di PopolX, la scuola di politica promossa da Cultura e Sviluppo con la compartecipazione dell’Università del Piemonte Orientale, sarà dedicato alla situazione internazionale, con una riflessione particolare sulle questioni che riguardano Gaza. Giovedì 6 febbraio alle ore 18 ospiteremo il giornalista Domenico Quirico e il professor Stefano Saluzzo (è raccomandata l’iscrizione tramite il form in fondo alla pagina).
L’accordo stipulato tra Israele ed Hamas prevede la liberazione di ostaggi e il rilascio di prigionieri palestinesi, il ritiro dell’esercito israeliano dalle aree più densamente popolate di Gaza. Nella seconda fase dovrebbero essere rilasciati tutti gli ostaggi e le forze israeliane dovrebbero ritirarsi quasi completamente dalla Striscia. Una terza fase dovrebbe vedere la restituzione dei corpi degli ostaggi uccisi e la creazione di un piano di ricostruzione e di una nuova struttura di governo nella Striscia. Gli ospiti si confronteranno sulle questioni che riguardano la tregua, il futuro della Striscia di Gaza, i mandati di arresto della Corte penale internazionale, il ruolo degli Stati Uniti dopo l’insediamento di Donald Trump, anche con riferimento all’attualità degli ultimi giorni.
Domenico Quirico è giornalista e scrittore, inviato de La Stampa, Stefano Saluzzo è professore associato di Diritto internazionale all’Università del Piemonte Orientale.
Come garantire che l’intelligenza artificiale non apprenda da dati che riflettono le disuguaglianze presenti nella nostra società? E come regolarne l’uso affinché non causi impatti negativi sulle persone? Ne parleremo lunedì 27 gennaio alle ore 18 con Virginia Ghiara, eticista dell’Intelligenza Artificiale (è raccomandata la prenotazione tramite il form in fondo alla pagina).
L’incontro si concentrerà su come tradurre le discussioni etiche in azioni concrete. Virginia racconterà come il suo lavoro contribuisca allo sviluppo di tecnologie in grado di garantire che le scelte prese dall’intelligenza artificiale siano etiche, esplorando inoltre come l’Unione Europea, la comunità scientifica e le aziende collaborino per implementare leggi che prevengano l’uso non etico dell’IA.
Virginia Ghiara è a capo di un team che si occupa di etica dell’intelligenza artificiale presso Fujitsu Research of Europe, ha un dottorato di ricerca in Filosofia della scienza e fa parte dei comitati scientifici di AI4People Institute, dell’Istituto Britannico di Standardizzazione e dell’Information Technology Industry Council degli Stati Uniti.
L’incontro è il primo appuntamento di POPOLX, occasione di formazione, condivisione di saperi, confronto e accompagnamento su questioni centrali della società contemporanea attorno alle quali si giocano le sorti della vita delle persone e della salute della democrazia.
Promosso da Cultura e Sviluppo con la compartecipazione dell’Università del Piemonte Orientale, il percorso è rivolto in particolar modo agli under 35 ma è convintamente aperto anche a tutta la cittadinanza, e prevede 15 incontri distribuiti tra gennaio e giugno 2025. Obiettivo degli incontri: mettere a fuoco le criticità del mondo attuale, ricostruendone le principali genesi, proponendo però anche narrazioni e testimonianze capaci di rompere l’inerzia verso cui la nostra società sta tendendo mostrando come altre possibili vie sono ancora praticabili.
L’intelligenza artificiale non è in grado di cogliere l’essenza del linguaggio umano, semmai di simularne alcuni aspetti. Ne parleremo giovedì 23 gennaio alle ore 18 con Andrea Moro, professore ordinario di linguistica generale alla Scuola Superiore Universitaria Iuss di Pavia e alla Scuola Normale di Pisa (è raccomandata la prenotazione tramite il form in fondo alla pagina). Il professor Moro studia la sintassi delle lingue umane e il rapporto tra linguaggio e cervello.
Due gli argomenti principali che tratteremo: il fatto che i bambini riescano ad acquisire il linguaggio sulla base di dati minimi rispetto a quelli necessari a una macchina e il fatto che per le macchine non valga la distinzione tra lingue possibili e lingue impossibili che invece negli ultimi anni si è dimostrata la vera scoperta sui fondamenti biologici del linguaggio. Per le macchine non esistono lingue impossibili ma per gli esseri umani sì, con ricadute enormi su temi come evoluzione e tecnologie applicate al cervello.
L’incontro è il primo appuntamento di PoPol_X, occasione di formazione, condivisione di saperi, confronto e accompagnamento su questioni centrali della società contemporanea attorno alle quali si giocano le sorti della vita delle persone e della salute della democrazia. Promosso da Cultura e Sviluppo con la compartecipazione dell’Università del Piemonte Orientale, il percorso è rivolto in particolar modo agli under 30 ma è convintamente aperto anche a tutta la cittadinanza, e prevederà 14 incontri distribuiti tra gennaio e novembre 2025. I partecipanti potranno prendere parte a tutti i 7 moduli composti da due incontri ciascuno in programma o sceglierne solamente alcuni. Obiettivo degli incontri sarà infatti quello di mettere a fuoco le criticità del mondo attuale, ricostruendone le principali genesi, proponendo però anche narrazioni e testimonianze capaci di rompere l’inerzia verso cui la nostra società sta tendendo mostrando come altre possibili vie sono ancora praticabili.
La conferenza rientra anche nelle attività di formazione/informazione degli sportelli di facilitazione digitale attivi ad Alessandria, pensati per promuovere l’inclusione e l’alfabetizzazione digitale, uno dei quali aperto nella sede di Cultura e Sviluppo.
A febbraio l’attenzione si sposterà sulla situazione internazionale, con una riflessione particolare sulle cause e le questioni che toccano i nuovi territori di conflitto, con il giornalista e reporter Domenico Quirico. Il dibattito sarà animato dal Professore Associato Stefano Saluzzo, esperto di scienze politiche, e da Andrea Iacomini, giornalista e portavoce di UNICEF Italia.
Marzo sarà dedicato all’empowerment femminile, in collaborazione con la scuola di politica Prime Minister, che porterà una prospettiva di genere su temi come la famiglia, le relazioni e la ricerca. Tra i relatori, Chiara Bertone, docente di Sociologia dei processi culturali, e Federica Manfredi, ricercatrice e curatrice di una mostra che intreccia arte e scienza sul tema del dolore vulvare. Questo modulo offrirà inoltre momenti speciali, come un incontro con Michela Locati, esperta di attivismo creativo, e un contributo di Mica Macho, una community impegnata nella decostruzione della mascolinità tossica.
In aprile si parlerà di Resistenza partigiana e del suo significato contemporaneo con Giorgio Barberis, direttore del Dipartimento di Giurisprudenza e Scienze Politiche dell’Università del Piemonte Orientale, e Carlotta Sarina, artista e attivista nota come “Lotta”.
A maggio il dibattito si concentrerà su questioni di bioetica e difesa dei diritti civili e individuali, con Luca Savarino, docente di Filosofia morale, e con uno o più attivisti dell’Associazione Luca Coscioni, da anni in prima linea nella difesa dei diritti civili e della libertà di ricerca scientifica.
L’evento conclusivo, previsto per giugno celebrerà il potere della cultura e della creatività come strumenti di cambiamento.
POPOLX vuole essere un vero e proprio laboratorio di idee, pensato per chi crede nel potere trasformativo della conoscenza e della partecipazione.
La scuola di politica, in partenza il 23 gennaio, è promossa da Associazione Cultura e Sviluppo con la compartecipazione dell’Università del Piemonte Orientale – Dipartimento di Giurisprudenza e Scienze Politiche, Economiche e Sociali ed è sostenuta da Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito delle Linee guida per il sostegno a scuole di politica 2024.