È un film nasce dall’idea di disintermediare la voce dei ragazzi: Futura. Le voci di una generazione. è un viaggio realizzato dai registi Pietro Marcello, Francesco Munzi e Alice Rohrwacher che attraversa tutta l’Italia da nord a sud, per incontrare i giovani tra i quindici e i vent’anni e raccogliere e ascoltare come questa generazione immagina il futuro, tra sogni, aspettative, desideri e paure.
Stefano Laffi, sociologo al cui lavoro di ricerca è ispirato il film, fondatore dell’agenzia di ricerca sociale Codici ed esperto di mutamento sociale, culture giovanili, processi di emarginazione; è stato ospite al Progetto Genitori per commentare e riflettere sui temi del documentario.
“È un film collettivo nel quale i registi si sono messi al servizio di un’idea. È girato in pellicola, una follia per un documentario, ma in questo modo si restituisce la bellezza dei ragazzi. Non appare quello che si riprende, lo si vede solo dopo lo sviluppo. E i ragazzi, che oggi controllano tutto, non avevano il controllo del mezzo” spiega Laffi.
Si pongono domande legittime, ovvero chi fa la domanda non sa la risposta, per valorizzare il punto di vista dei giovani: cosa pensano, in cosa credono, di cosa hanno paura. Alla domanda sul futuro non c’è una risposta, è stata fatta in gruppi per costruire la risposta insieme e l’unico strumento è il dialogo.
“Non ci sono personaggi, questo film è un affresco di punti di vista sul mondo per costringere ad ascoltare quello che dicono e pensano i ragazzi ed è fatto per gli adulti. I registi fanno un passo indietro e non commentano le risposta. E quando c’ la risposta che non ci aspettiamo, quella è la traccia da seguire. Dobbiamo popolare il futuro dei nostro progetti, l’unico modo è dire come lo desideriamo ” commenta il sociologo.