Il valore e il significato della Resistenza al fascismo e al nazifascismo dalla nascita della Repubblica ad oggi, con un chiaro riferimento alla Resistenza partigiana, e cosa significa resistere oggi: di questi temi si è discusso nell’incontro, organizzato dalla Scuola di politica PopolX in collaborazione con l’Associazione Cultura e Sviluppo e il Dipartimento di Giurisprudenza Scienze Politiche Economiche e Sociali dell’Università del Piemonte Orientale.
Giorgio Barberis, direttore del Dipartimento, e Fabio Scaltritti, referente della Comunità San Benedetto al Porto, hanno dialogato sul concetto di resistenza, sia per il suo significato passato sia per il suo senso attuale, con una riflessione sull’attualità e la testimonianza di chi agisce concretamente per resistere e lavorare per il cambiamento.
Il professor Barberis ha posto l’accento sulla necessità di dare spazio al pensiero critico, definendolo come la capacità di mettere in discussione tutto, senza dare nulla per scontato, per vedere la realtà da un’altra prospettiva. La difesa del pensiero critico è fondamentale “per essere liberi e per cambiare le cose. Tutto questo è urgente perché il mondo in cui viviamo è inaccettabile. Dobbiamo ripensarne i fondamenti non solo riformarlo”.
Giorgio Barberis ha elencato diverse caratteristiche riconducibili alla galassia fascista, tra cui la privazione delle libertà, l’attacco alla Costituzione, la repressione del dissenso, la violenza, la censura, il controllo dell’informazione, l’idea del primato nazionale, il razzismo e l’ideologia, le disuguaglianze sociali, il mito del capo e il machismo, la condanna dei comportamenti sessualmente non conformi. Un elemento cruciale ricordato da Umberto Eco è la frustrazione delle classi medie che, impoverendosi, costituiscono il nerbo del populismo.
Se il fascismo è “eterno” nel senso che può ripresentarsi sotto altre forme, allora ci deve essere un antifascismo altrettanto vigile, forte e strutturato. Barberis ha ricordato che il fascismo non è morto nel 1945 ma è sopravvissuto nella cultura e struttura istituzionale italiana, cercando di inquinare la democrazia. Le possibili risposte sono sul piano giuridico (ad esempio, sciogliere i partiti fascisti vietati dalla Costituzione), politico e soprattutto culturale, promuovendo il pensiero critico e il dialogo.
Passando al significato della resistenza oggi, il professore distinto la resistenza dall’opposizione democratica. Quest’ultima è contro un comando o una linea politica, mentre la resistenza (come quella al nazifascismo) è un progetto alternativo di società.
Fabio Scaltritti ha condiviso un esempio concreto di resistenza e clima d’odio: l’aggressione subita da un volontario della Casa di quartiere di Alessandria, per aver intonato Bella ciao in un bar. L’aggressore non era necessariamente un fascista ma si è sentito legittimato da un clima d’odio presente nelle città e nelle scuole. Questo comportamento, basato sulla legittimazione della violenza e della prevaricazione del più forte, è una caratteristica del fascismo. Scaltritti ha poi affrontato il tema della costruzione e del mantenimento di un patrimonio culturale, ritenendo che il forte disinvestimento sulla cultura negli ultimi 20-30 anni abbia reso la società più fragile.
Come resistere oggi? Scaltritti suggerisce di partire dalle piccole cose quotidiane, come salutare con un sorriso, per contrastare il clima d’odio. Un atto di resistenza personale è non assuefarsi a questa violenza percepita quotidianamente.
Nella discussione, sono emersi diversi temi, tra cui la necessità di riflettere sul rapporto con il potere, dato che spesso chi lo detiene, anche a bassi livelli, ne abusa, e come insegnare la resistenza ai giovani nelle scuole.
Barberis ha lanciato l’idea di cercare di unire persone di diverso orientamento o che non votano su questioni concrete di buon senso, magari rifondando un partito della Costituzione per preservarla. Scaltritti ha ribadito che bisogna portare l’esempio del presente e mostrare la differenza che l’assenza del fascismo ha comportato per le conquiste sociali e le opportunità.
“Potere è capacità di condizionare il comportamento altrui, la resistenza è la capacità di opporsi al condizionamento del potere altrui e quindi tra potere e resistenza, scegliamo la resistenza” ha concluso Giorgio Barberis.