È un periodo ricco di nuovi progetti per l’Associazione Cultura e Sviluppo e per la Fondazione Social. La presentazione al pubblico delle attività correnti e di alcuni progetti innovativi che si sta cercando di impostare è stata l’occasione per incontrare anche Marco Riva, Innovation Manager di Open Incet (Torino) e consulente di innovazione per la Fondazione Giacomo Brodolini, che ha commentato l’operato territoriale delle due realtà e ha fornito spunti su metodi, contenuti e attività sviluppati in contesti italiani ed europei simili.
Il direttore dell’Associazione Alessio Del Sarto ha spiegato che si sta ripensando alle attività per ottenere un impatto maggiore. Lavoro in rete, innovazione sociale e culturale e esigenze formative sempre mutevoli sono temi da affrontare quotidianamente per i contesti associativi e fondativi ed è necessario cogliere opportunità e affrontare sfide per potenziare l’impatto territoriale del nostro contesto.
Stanno riprendendo le attività consuete dell’associazione. Con questa serata è iniziata la nuova stagione dei Giovedì Culturali, giunti ormai alla 25esima edizione. Come ogni anno si parlerà di temi politici, economici, sociali, culturali, scientifici con ospiti illustri. Tra i relatori dei primi incontri Patrizia Caraveo, astrofisica di fama mondiale, Luca Liguori, storico inviato Rai negli Stati Uniti da dove ha seguito le missioni sulla Luna, il sindaco di Alessandria Gianfranco Cuttica di Revigliasco, il rettore dell’Università del Piemonte Orientale Gian Carlo Avanzi, Giorgio Benvenuto, già segretario generale della Uil, Benedetta Tobagi, giornalista e scrittrice, Marta Cartabia, vicepresidente della Corte Costituzionale.
Ai Caffè Scienza si parlerà di vari temi scientifici e tecnologici, dall’alimentazione alla resistenza agli antibiotici, dalle missioni su Marte alla fisica teorica. Alessandro Barbero e Bruno Morchio saranno gli ospiti dei primi Incontri d’autore.
Il bisogno di confronto sui bambini e sugli adolescenti ha trovato spazio nel Progetto Genitori, una serie di appuntamenti con pedagogisti, psicologi, psicoterapeuti che portano il loro contributo e le loro riflessioni sui nodi cruciali dell’educazione giovanile.
Stanno iniziando anche i colloqui per il Progetto Giovani, il percorso rivolto ai ragazzi dell’ultimo anno delle scuole superiori che prevede incontri con relatori provenienti dal mondo universitario e professionale per discutere dei temi proposti e incontri di gruppo durante i quali i partecipanti, seguiti da tutor metodologici, lavoreranno sulle abilità sociali, sulla capacità di stare in gruppo e di condurlo. Al via anche i corsi di tedesco, cinese e arabo con insegnanti di madrelingua.
Innovazione sociale e digitale, povertà educativa, dispersione scolastica, difficoltà emotive e relazionali degli adolescenti sono i temi verso i quali sono rivolti i nuovi progetti con la partecipazione a bandi pubblici di finanziamento e la creazione di reti di partner.
Per il futuro si prevede, oltre alle attività più note e consolidate dell’associazione, di ampliare ancora l‘area progettazione, con supporto anche a terzi, lo sviluppo di strumenti della comunicazione sociale e culturale, il rafforzamento dei rapporti con le istituzioni e le università e il supporto alla nascita di nuove attività sul territorio mettendo a disposizione i propri metodi.
Anche la Fondazione Social prosegue e consolida la propria attività con il nuovo bando, il supporto ai progetti, il “campanello” (la rete di professionisti a disposizione delle associazioni per le proprie attività). Per il futuro si penserà a creare di bandi tematici (ad esempio sull’housing sociale) e a chiamata diretta, a dare supporto alla creazione di imprese sociali, all’impatto sul territorio degli investimenti e al finanziamento non solo di progetti ma in generale della mission degli enti del Terzo Settore.
Marco Riva ha parlato della necessità di creare luoghi in cui mondi diversi possano incontrarsi per apprendere reciprocamente e scambiarsi idee, far nascere nuove collaborazioni e progetti, spiegare che la tecnologia può aiutarci a preservare e valorizzare il capitale culturale e umano per trasformarlo in crescita. In questo modo si può aiutare chi ha conoscenza e creatività a capire come metterle a frutto.
Riva ha parlato delle attività della Fondazione Giacomo Brodolini, in particolare dei Laboratori urbani, spazi di rigenerazione urbana, innovazione e partecipazione. La Fondazione identifica e combina domanda e offerta di innovazione, che spesso hanno difficoltà ad incontrarsi, attraverso processi integrati che generano valore condiviso ad impatto sociale creando e animando hub fisici e piattaforme virtuali, fornendo servizi, strumenti, metodologie e tecniche, connettendo ecosistemi locali per l’innovazione a livello internazionale e sviluppando capitale umano attraverso programmi di formazione e scambio.
Riva ha spiegato che servono sia un radicamento territoriale molto profondo sia una connessione forte con altri territori e sistemi. La Fondazione lavora negli ambiti del capitale umano, della cultura, dell’agrifood, delle smart cities, della tecnologia civica e dell’industria 4.0.
Gli hub creati in Italia sono infrastrutture fisiche che funzionano come piattaforme dedicate all’apprendimento e alla pratica dell’innovazione in tutte le sue espressioni: culturale, tecnologica e sociale.
Nati in spazi rigenerati e rifunzionalizzati, in alcuni casi in partnership pubblico-privato, in altri in gestione alla Fondazione, gli hub producono impatto favorendo l’imprenditorialità sul territorio, le reti, la formazione e diffusione di nuove competenze, la crescita dell’occupazione, soprattutto giovanile, l’innovazione, l’accelerazione di processi di nascita e sviluppo di start up innovative, la riduzione del digital divide, la connessione tra ecosistemi a livello internazionale. Cittadini, associazioni, imprese, professionisti, scuole ed enti di formazione, istituti culturali, pubblica amministrazione e chiunque sia interessato condividere e sperimentare nuovi modelli, applicativi, prodotti e servizi sono le realtà alle quali sono rivolti gli hub.
Nella rete esistente (Milano, Torino, Aosta, Pisa, Modena, Ferrara, Piacenza, Forlì, Ravenna) in un anno sono stati presenti più di 4000 studenti che hanno partecipato ai corsi, si sono tenuti oltre 200 eventi per più di 10.000 partecipanti. Duecento sono le imprese e 10 i Fab Lab coinvolti, 50 le start up incubate. Tre call for solutions internazionali raccolgono oltre 300 idee di start up su smart city e agrifood.
Riva ha poi commentato le attività di Cultura e Sviluppo e Fondazione Social, molte delle quali risultano affini a quelle proposte dalla Fondazione Brodolini. I tutor del Progetto Giovani sono un esempio importante di partecipazione dei giovani ad un progetto culturale e di formazione. Nell’associazione si trovano contenuti profondi e importanti ed è consolidata la divulgazione. È necessario sperimentare, senza temere di sbagliare ma facendo tesoro degli errori, anche su temi di frontiera, ovvero non ancora diffusi.
Realtà come l’Associazione e la Fondazione Social possono essere intermediari di reti. Il Terzo Settore va stimolato a usare strumenti di impresa e d’altra parte l’impresa deve diventare sempre più sociale.