“Kissing Gorbaciov”: l’incredibile storia del tour tra due mondi che non sarebbero stati più gli stessi
Nel 1988 a Melpignano, un piccolo paesino del Salento, avviene un evento storico: per la prima volta delle rock-band sovietiche si esibiscono oltrecortina. Nel marzo 1989 saranno alcune band italiane, tra le quali i CCCP – Fedeli alla linea, ad esibirsi in Unione Sovietica. L’incredibile storia del tour che riuscì a creare un ponte tra due mondi divisi, attraverso un linguaggio che non ha bisogno di interpreti: la musica.
Mercoledì 20 novembre alle 20,30 l’Associazione Cultura e Sviluppo ospiterà la proiezione del film Kissing Gorbaciov, un documentario musicale diretto nel 2023 dai registi Andrea Paco Mariani e Luigi D’Alife, una produzione SMK Factory, in collaborazione con AAMOD – Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico.
Alla proiezione sarà presente Luigi D’Alife. Introdurrà l’incontro il professor Giorgio Barberis, docente all’Università del Piemonte Orientale, direttore del Digspes e vicedirettore dell’Associazione, che rifletterà sul contesto storico-politico in cui, sul finire degli anni Ottanta del Novecento, il mondo cambiò radicalmente. È raccomandata l’iscrizione tramite il form in fondo alla pagina.
Insieme alla musica, il viaggio è certamente tra i temi centrali del film. Un viaggio temporale che attraversi tutti gli anni 80 fino al biennio 88-89 e ancora oltre, con il crollo del muro di Berlino e la dissoluzione dell’Urss. Ma anche un viaggio fisico, più di 3.500 km tra Melpignano e Leningrado, oggi San Pietroburgo, passando per la rossa Emilia e Mosca, muovendosi tra due realtà geograficamente e culturalmente distanti come il Salento degli anni 80 e l’Unione Sovietica. Kissing Gorbaciov è un documentario che coniuga stili e registri filmici anche molto diversi tra loro, accogliendo le suggestioni del passato, per cercare di comprendere come sia cambiato il mondo in questo presente globalizzato dove le ideologie sembrano essere solo un retaggio del secolo scorso, ma dove la contaminazione e l’incontro tra culture diverse continua ad avere ancora una carica rivoluzionaria.
Luigi D’Alife inizia la sua attività da filmmaker realizzando diversi reportage e instant-video su tematiche sociali e di attualità. Implementa la sua attività approfondendo e appassionandosi alla questione curda e a quella dei confini. Nel 2015 realizza lo short-doc Il massacro di Cizre che denuncia le gravissime violazioni dei diritti umani compiute dalla Turchia durante il coprifuoco imposto nella città curda. Nel 2017 produce e auto-distribuisce il suo primo lungometraggio Binxet – Sotto il confine, girato nel nord-est della Siria lungo il confine con la Turchia. Il film, accompagnato dalla voce narrante dell’attore Elio Germano, partecipa a diversi film festival e colleziona centinaia di proiezioni in tutto il mondo. Nel 2018 è sul confine tra Italia e Francia per raccontare il viaggio dei migranti che provano a lasciare l’Italia attraverso i valichi alpini. Il docu-reportage Il confine occidentale anticipa il suo secondo lungometraggio The Milky Way. Il film riscuote un grande successo di pubblico e critica, riceve il patrocinio da Amnesty International Italia. Il suo cinema documentario è contraddistinto da una forte impronta politica, sociale e di denuncia, senza rinunciare alla continua ricerca di linguaggi e ibridazioni tra diversi generi cinematografici. Insieme a Andrea Paco Mariani ha curato la regia di Kissing Gorbaciov.
Evento realizzato nell’ambito del progetto Crei – The Creation of European Identity through Culture in the contemporary period, co-finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma Erasmus +, Jean Monnet Modules.
email: crei@uniupo.it