In occasione del quarantesimo anniversario dal rapimento e dall’uccisione di Aldo Moro, l’Associazione Cultura e Sviluppo ospita la presentazione del libro Moro. L’inchiesta senza finale (Edup, 2018). Gli autori sono Fabio Lavagno e Vladimiro Satta. Il primo, parlamentare della XVII Legislatura, rappresenta l’unica voce dissonante e indipendente all’interno della Commissione Bicamerale d’Inchiesta sul rapimento e la morte di Moro, costituita a ottobre 2014 e attiva fino al termine della legislatura, producendo tre relazioni dell’attività svolta, ma nessuna conclusione davvero risolutiva sui fatti. Il secondo, storico dell’età contemporanea e già autore di diversi volumi sul tema, è stato curatore della documentazione della ex Commissione Stragi (in attività fino al 2001).
La scelta della pubblicazione nasce dalla consapevolezza che sia giunto il momento di liberare la memoria dai fantasmi, evitando di fornire prospettive incapaci di rispondere non solo a esigenze di rilievo in ambito politico, ma spesso anche di rispetto nei confronti della memoria collettiva. A quarant’anni dalla strage di via Fani, e da quei drammatici cinquantacinque giorni, l’eredità di quel periodo richiede una profonda analisi storica e politica. È certamente legittimo chiedersi se a quattro decenni dai fatti abbia ancora senso scrivere e indagare sulla vicenda Moro: a detta degli autori la risposta deve essere del tutto affermativa.
Il libro è arricchito da un’appendice, composta di documenti giudiziari e parlamentari, e di una mini-rassegna stampa di commenti all’inchiesta parlamentare, tra cui spicca una lettera aperta firmata dal giudice emerito Rosario Priore, per anni titolare delle inchieste della Procura di Roma sulla vicenda Moro.
Vi invitiamo dunque venerdì 4 maggio (ore 21-23) alla serata intitolata Moro. L’inchiesta senza finale. Quarant’anni dopo. Nostri ospiti saranno Fabio Lavagno, membro della Commissione Parlamentare Moro 2, XVII Legislatura, e Vladimiro Satta, storico, documentarista Ex Commissione Stragi. Introduce e modera Maria Elisabetta Lanzone, politologa (Università di Genova e Padova)