Anche quest’anno l’Associazione Cultura e Sviluppo organizza in prossimità della “Giornata della memoria” un incontro per riflettere su una delle pagine più nere della storia dell’umanità. Perché il nazionalsocialismo in Germania si è imposto con tanta facilità, avendo peraltro come pilastri del proprio agire politico un razzismo e un antisemitismo senza freni? È questa la domanda che ha dato origine alla scelta del progetto di conoscenza e di riflessione proposto quest’anno dalla Presidenza dell’Amministrazione Provinciale agli studenti delle classi quinte delle scuole superiori, su un tema decisivo quale “Il totalitarismo in Germania e la Shoah”. L’argomento si presta ad un’analisi storica che parte dalla sconfitta della Germania nella Prima Guerra Mondiale e che si sviluppa nel successo via via crescente di un piccolo partito – il NSDAP – che raggiungerà risultati sorprendenti con la presa del potere nel Terzo Reich e porterà la Germania ad essere protagonista della Seconda Guerra Mondiale e dello sterminio di milioni di persone. Ma l’argomento necessita anche di un’indagine ideologica che consenta di capire il razzismo tedesco e le varie componenti del pensiero che hanno contribuito allo sviluppo del dramma della Shoah all’interno di un popolo che, fino ai primi decenni del secolo scorso, aveva dimostrato di possedere culturalmente e socialmente valori importanti, destinati a scomparire del tutto e improvvisamente con l’avvento del nazionalsocialismo di Hitler.

Per riflettere su questi argomenti, Vi invitiamo giovedì 2 febbraio alle 19 (con pausa buffet e termine alle 22,30 ) alla conferenza dal titolo Totalitarismo e Shoah. Nostri ospiti saranno i professori Gian Piero Armano e Agostino Pietrasanta. Durante l’incontro esprimeranno le loro riflessioni sul tema due studenti che hanno partecipato al concorso che prevedeva la creazione di elaborati riguardanti l’argomento.

Nella seconda parte della serata, dalle 21, la Compagnia Filodrammatica Teatro Insieme presenterà FRAMMENTI DI VITA RITROVATI NEI RACCONTI DELLE COSE PERDUTE, testo a cura di Maria Castellana, regia di Silvestro Castellana e Severino Maspoli. In questo spettacolo a parlare non sono le persone, ma gli oggetti che a loro appartenevano. Attraverso questi racconti si scoprono episodi a volte taciuti e poco conosciuti che mettono in evidenza il coraggio, la forza e il dolore dell’uomo.

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