Un dialogo su letteratura, storia e libertà: con lo scrittore Maurizio Maggiani è iniziata la nuova stagione di incontri a Cultura e Sviluppo. Insieme a lui sul palco la psicologa Maria Grazia Caldirola e la scrittrice e insegnante Raffaella Romagnolo.
Nel suo ultimo libro, L’eterna gioventù, Maggiani compone il suo “romanzo della nazione”, intrecciando le vicende di personaggi inventati a quelle di figure storiche significative per le battaglie che hanno combattuto in nome della giustizia e della libertà. Fra queste, Giuseppe Garibaldi, Anita, Antonio Meucci, Carlo Tresca, Gaetano Bresci e Sandro Pertini. Si parte dalla fine dell’Ottocento per raccontare la storia che arriva fino ai giorni nostri di una famiglia di gente comune: storia fatta di lavoro duro, ma anche di sogni, di ideali, di amori, di legami di amicizia e di fratellanza. Ritroviamo portuali, minatori, artisti, artigiani, per cui è la passione militante a dare senso alla vita, alla morte, alla sconfitta.
Il libro inizia con la dedica ai perseveranti. “Senza di loro sarei perso – ha detto Maggiani – sono quelli che perseverano nell’errore visto dai vittoriosi. Io sono nato in un paese e in una famiglia di perseveranti. Ho fatto tanto strada da capire che mi sarei perso se non avessi riconosciuto da dove venivo. Ho vissuto abbastanza per voltarmi e tornare e riconoscere la mia famiglia e come la sua storia ha formato la mia storia. Nonostante la fatica, lo sfinimento i miei famigliari hanno perseverato. Sono sempre stati convinti che siamo uguali non perché siamo servi ma signori. La visione di mio padre era la libertà dalla schiavitù dell’ignoranza, della malattia e del lavoro”.
“Il cavaliere dell’eterna gioventù è don Chisciotte, lo sconfitto per eccellenza. Io non racconto degli umili e ultimi ma dei primi e dei fieri – ha spiegato lo scrittore – La nostra signorilità pretende che esistiamo. Io scrivo di chi non avuto voce e porto la loro memoria: è un diritto che abbiamo tutti. Sandro Pertini era un cavaliere dell’eterna gioventù, ha fatto ingiustamente molti anni di galera, è uno sconfitto che è diventato presidente della Repubblica. Io adoro le leggende che nascono quando non basta la storia, Pertini è stato un grande costruttore di leggende ed è un uomo leggendario”.
Raffaella Romagnolo ha ricordato che ha sentito parlare del romanzo Il coraggio del pettirosso ai tempi dell’università dal professor Edoardo Sanguineti: “ne parlò bene, e noi suoi studenti lo abbiamo letto. Ed è stata un’esperienza fantastica, una folgorazione, era la possibilità di fare oggi quello che ha fatto Manzoni con una lingua nuova, di raccontare le storie che non erano state raccontate e le persone che non avevano avuto voce. È un romanzo intelligente ed appassionante. Io mi sono abbeverata delle storie di Maggiani e ho avuto proprio una spinta da lui. Nessuno ha influito come lui sulla mia scrittura”.
La scrittrice ha sottolineato anche che i libri di Maggiani sono naturalmente equilibrati dal punto di vista di genere, pur non mancando di focalizzazione sui personaggi.
“Non è una scelta politica, io sono nato in una struttura matriarcale, con nonna, madre e zie. Sono anch’io femminile, è il dono che ho ricevuto dalla mia famiglia – ha risposto Maggiani – questa è la mia idea di libertà: tutto nasce nel giardino dell’Eden, il luogo della perfezione, dove c’è armonia totale, ognuno è quello che è, compreso l’uomo, maschio e femmina. Ad un certo punto succede una rivolta: in questo perfetto ordine arriva il disordine, la femmina, sceglie la libertà, sceglie di essere non ciò che è che ma ciò che vuole essere, sceglie la conoscenza”.
Per lo scrittore la storia dell’uomo è culturale, non naturale. “Abbiamo iniziato una dannata strada di libertà, ci è preclusa la perfezione e l’appartenenza all’universo. Io sono libero e sono responsabile della mia giornata. Ma la libertà ha un peso, è la fatica umana. Non è che il nostro destino, la dannazione della libertà è l’unica nostra ragione di essere. La libertà è nata nella rivolta, è eterna rivolta e eterno tentativo di mediazione e di voler bene all’universo intero. L’eterna gioventù è il perseverare”.
Qui potete rivedere l’incontro