L’Unesco ha definito il cielo come patrimonio dell’umanità. Purtroppo l’oscurità della notte è messa in serio pericolo dalla mancanza di attenzione degli esseri umani. La volta stellata diventa ogni anno più pallida a causa delle luci parassite con le quali si cerca di illuminare la notte creando una nuova forma di inquinamento, quello luminoso.
Il problema è globale: un terzo della popolazione del pianeta vive in regioni così illuminate da non riuscire a vedere la Via Lattea e l’Italia gode del non invidiabile primato di essere uno dei Paesi industrializzati con il più alto inquinamento luminoso.
Ma l’illuminazione indebita del cielo non è l’unico problema. Nuove tecnologie portano nuove sfide e il cielo buio viene oggi minacciato anche dall’alto dalle nuove costellazioni di satelliti che hanno lo scopo di fornire servizi di connessione internet a livello planetario. Basti pensare ai 12.000 satelliti che Elon Musk, attraverso SpaceX, sta lanciando a gruppi di 60 ogni mese, ognuno dei quali ha un pannello solare che, con l’angolo giusto, riflette la luce del Sole e può essere più brillante delle stelle visibili a occhio nudo.
La comunità astronomica è molto preoccupata da questo nuovo tipo di inquinamento celeste e si sta organizzando per mitigare il problema e difendere il cielo. Ma tutti comunque possiamo contribuire: ci spiegherà come la professoressa Patrizia Caraveo, astrofisica di fama mondiale che ha collaborato a diverse missioni spaziali internazionali, attualmente dirigente di ricerca all’Istituto di Astrofisica Spaziale e Fisica Cosmica di Milano, ospite al Caffè Scienza di lunedì 1° marzo alle 18 in diretta streaming sul sito, sulla pagina Facebook e sul canale YouTube di Cultura e Sviluppo. L’incontro prende spunto dall’ultimo libro della professoressa, Il cielo è di tutti (edizioni Dedalo, 2020).
L’incontro sarà anche l’occasione per parlare di parità di genere nel mondo scientifico: un settore storicamente sotto-rappresentato dalle donne e al contempo strategico per lo sviluppo economico e sociale del nostro Paese. Stereotipi, discriminazioni e pregiudizi sulle donne fanno pagare al mondo un significativo costo di mancata crescita. Valorizzare le competenze delle esperte è importante per uno sguardo lungimirante su un futuro più democratico e inclusivo, che possa garantire più ricchezza, per tutti.
Zonta International, prima organizzazione non governativa per l’empowerment femminile è impegnata nel promuovere gli studi STEM dal 1938 con la borsa di studio Amelia Earhart. Localmente Zonta Club Alessandria sostiene la parità di genere nel mondo tecnico-scientifico partendo da percorsi di autostima e incentivando le studentesse a intraprendere studi che possano evitare gap di carriera. A parlarne interverrà la past Direttore Internazionale e vice presidente del Club, Nadia Biancato.
Iniziativa in collaborazione con Assessorato e Consulta Pari Opportunità del Comune di Alessandria nell’ambito del Marzo Donna