Un libro che racconta una spedizione scientifica in Groenlandia, compiuta dal professor Marco Tedesco della Columbia University e del Goddard Institute for Space Studies della Nasa, glaciologo considerato uno dei massimi esperti di cambiamento climatico. Ghiaccio, edito da il Saggiatore, è stato presentato dal suo autore all’ultimo Caffè Scienza della stagione.
Il professore ha mostrato e spiegato le anomalie delle temperature sulla Terra in base al modello della Nasa: “Dagli anni ’60 in poi aumentano le aree più calde, e in modo sempre più rapido specialmente nell’Artico. Al polo Nord l’aumento è pari al doppio rispetto al resto del pianeta, con conseguenze sulla fusione dei ghiacci della Groenlandia, del ghiaccio marino e del permafrost. Negli ultimi tempi si consolida la conoscenza del cambiamento climatico e si tiene conto dell’effetto antropogenico per spiegare il riscaldamento”.
Secondo stime non ottimistiche l’Artico potrebbe riscaldarsi fino a 10 °C sopra la media e la transizione dallo stato solido allo stato liquido trasfigurerebbe completamente il paesaggio. Tedesco ha spiegato anche il contributo della Groenlandia e dell’Antartide all’innalzamento del livello dei mari, destinato ad aumentare sempre di più: senza inversione di tendenza, la percentuale diventerà pari al 60 mentre diminuirà quella dei ghiacciai (10 per cento) perché saranno sempre meno.
Nel dibattito si è discusso anche dell’aspetto geopolitico del cambiamento climatico. Ad esempio Marco Tedesco ha ricordato l’apertura del passaggio a nord ovest, che permette di circumnavigare la costa est degli Stati Uniti verso la costa ovest e quindi verso l’Asia: “In Groenlandia ci sono materiali rari per i componenti elettronici che tanno affiorando con la fusione del ghiaccio. Pensiamo alle conseguenze dello sfruttamento. E cosa succerebbe se una nave perdesse del petrolio in quelle zone? Chi interverrebbe?”.
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