Nella prima parte della Serata Benedicta, alle 19 di giovedì 21 marzo, si farà un quadro della situazione sullo stato dei lavori per la realizzazione del Centro di documentazione (a cura dell’Ufficio Tecnico-Edilizia della Provincia), sul fondo documentario di don Gian Piero Armano (a cura di Luciana Ziruolo, direttrice Isral) e sulla collocazione della Benedicta nella “rete della memoria” (a cura di Massimo Carcione della Regione Piemonte).
Seguirà, dopo la pausa buffet, un ottimo esempio di come trasmettere memoria e insegnamento della Resistenza: il teatro canzone di Gian Piero Alloisio dedicato a don Gian Piero Armano. Alloisio è un cantautore che nel corso della sua carriera ha scritto canzoni per alcuni dei più importanti artisti italiani (Guccini, Gaber, Jannacci, Gianni Morandi). È anche autore e interprete teatrale e scrittore. Nella serata presenterà il suo ultimo lavoro: un cd+dvd che si intitola Resistenza Pop ed è al tempo stesso un prodotto artistico e uno strumento didattico. Ciò che serve tanto ad accompagnare anche emotivamente l’avvicinarsi a quel periodo peculiare della storia italiana che fu la Resistenza, quanto a conservarne e a tramandarne la memoria attraverso le testimonianze
Il cd contiene classici della canzone d’autore rivisitati in chiave rock, come Auschwitz di Francesco Guccini o La libertà di Giorgio Gaber; canzoni partigiane riscoperte, come Dalle belle città o La Badoglieide, e brani inediti su temi d’attualità. Tra questi, la comica e spietata Eia Eia Trallallà, che Alloisio ha dedicato ai rigurgiti dell’ideologia nazi fascista, la canzone-manifesto Tieni duro, o Jeans e Chador (con musica inedita di Umberto Bindi), che racconta la fatica e la speranza di una “nuova italiana”. Il dvd contiene, oltre a tre videoclips musicali, cinque storie partigiane, eroiche, commoventi, emozionanti, narrate dagli stessi protagonisti, su alcuni degli episodi più importanti della guerra di liberazione nel nostro territorio, tra le quali anche quella relativa alla Benedicta rievocata da Pasquale Cinefra e Giuseppe Merlo.