Promuovere il benessere dei giovani significa accompagnarli nella costruzione di una consapevolezza che abbracci ogni aspetto della loro vita, compresa la sfera affettiva e sessuale. In un’epoca in cui informazioni e modelli spesso fuorvianti circolano senza filtri sui social e sul web, offrire agli adolescenti strumenti adeguati per comprendere la propria sessualità e le relazioni è una responsabilità fondamentale di scuole, famiglie e comunità. È proprio in questa direzione che si muove ALI 2, un progetto nato per sostenere il benessere psicofisico dei giovani e della comunità, in un’ottica di prevenzione e di empowerment.
Un recente studio condotto da Save the Children in collaborazione con IPSOS, intitolato “L’educazione affettiva e sessuale in adolescenza: a che punto siamo?”, ha evidenziato dati significativi riguardo al rapporto tra adolescenti italiani e sessualità.
Attualmente, meno della metà degli adolescenti (47%) ha ricevuto un’educazione sessuale a scuola, con una percentuale che scende al 37% nel Sud e nelle Isole. Quando presente, tale educazione è spesso sporadica: il 44% degli studenti riferisce di aver partecipato a lezioni svolte solo per alcune settimane, mentre il 32% menziona un unico evento isolato di una giornata. Nonostante ciò, l’82% di coloro che hanno partecipato a questi corsi li ha considerati utili e arricchenti.
Per colmare queste lacune, Save the Children, insieme al Movimento Giovani e alla content creator Aurora Ramazzotti, ha lanciato la campagna “Facciamolo in classe”. L’obiettivo è promuovere l’introduzione di percorsi obbligatori di educazione all’affettività e alla sessualità nelle scuole italiane, in linea con le Linee guida UNESCO sulla Comprehensive Sexuality Education e gli Standard dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Questi percorsi mirano a fornire ai giovani gli strumenti necessari per vivere relazioni affettive e sessuali in modo responsabile e consapevole, prevenendo comportamenti a rischio, discriminazioni e violenze.
Un aspetto positivo emerso dall’indagine riguarda il dialogo tra giovani e genitori su questi temi. Il 68% degli adolescenti dichiara di aver ricevuto un’educazione sessuale in famiglia, con una maggiore prevalenza tra i ragazzi e le ragazze di 14-15 anni. Dal punto di vista dei genitori, il 75% si sente a proprio agio nel parlare di sessualità con i figli, e più di uno su dieci ha affrontato discussioni riguardanti relazioni “tossiche” dei propri figli. Inoltre, il 95% dei genitori ritiene utile l’educazione affettiva e sessuale a scuola, e il 91% è favorevole a renderla una materia obbligatoria. Il 92% sottolinea anche la necessità di supporto formativo per affrontare questi temi con i propri figli.
Educare alla sessualità per costruire relazioni sane
L’indagine sottolinea l’importanza di un approccio integrato che coinvolga sia la scuola che la famiglia nell’educazione affettiva e sessuale degli adolescenti. Un’educazione strutturata e continua su questi temi è fondamentale per preparare i giovani a vivere relazioni sane e consapevoli, promuovendo una cultura del rispetto e prevenendo comportamenti dannosi. In questo senso, il lavoro di sensibilizzazione portato avanti da progetti come ALI 2 si inserisce in un quadro più ampio di promozione della salute mentale e del benessere relazionale, affinché le nuove generazioni possano crescere con strumenti adeguati per comprendere sé stessi e gli altri.
Per approfondire: https://www.savethechildren.it/blog-notizie/facciamolo-classe-parliamo-di-educazione-sessuo-affettiva