Benché sia entrato nella memoria collettiva tramite il riferimento a uno specifico anno, il “Sessantotto” fu in realtà un fenomeno più ampio e articolato. L’esplosione della contestazione giovanile e studentesca fu preparata dai fermenti politici, sociali e culturali di fine anni ’50 e nella sostanza proseguì all’inizio degli anni ’70, prima che le istanze di democratizzazione e “liberazione” della società (e di vari suoi ambiti in particolare, dalla famiglia alla scuola) cedessero il passo a una sempre più diffusa e capillare violenza politica organizzata.
In quest’ottica, l’Associazione Cultura e Sviluppo – in collaborazione con il Laboratorio di Storia, Politica, Istituzioni (LaSPI) dell’Università del Piemonte Orientale – si propone di discutere i caratteri e il significato del “lungo Sessantotto”, soffermandosi in particolare sul successivo intreccio con le vicende operaie dell’Italia a cavallo fra boom economico e ristrutturazione industriale, destinate a sfociare nella storica approvazione dello Statuto dei lavoratori. Alla discussione interverranno i professori Corrado Malandrino, Ordinario di Storia delle dottrine politiche presso l’UPO, presidente del LaSPI e curatore di un recente Vocabolario Politico del Sessantotto (apparso sulla rivista “Il Pensiero Politico”), Fausto Proietti, Associato di Storia delle dottrine politiche nell’Università di Perugia e Redattore Capo de “Il Pensiero Politico”, e Marco Revelli, Ordinario di Scienza politica presso l’UPO e studioso delle trasformazioni politico-sociali del Novecento. Vi invitiamo dunque giovedì 4 aprile alle 19 (con pausa buffet alle 20.30 e termine alle 22,30) all’incontro dal titolo Il “lungo Sessantotto”. Dal Maggio francese all’Autunno caldo.