Giovedì 30 marzo (ore 17,30-19) agli Incontri d’Autore il professor Alessandro Barbero presenterà il suo ultimo libro, Costantino il Vincitore.
Strano caso davvero quello di Costantino (274-337 d.C.), signore dell’impero romano per oltre trent’anni, dal 306 alla morte. Più si leggono i testi antichi e più la sua figura appare inafferrabile. Da un lato, c’è l’eroe della leggenda cristiana, il campione della fede che trionfa in battaglia esibendo il simbolo della Croce («In hoc signo vinces», con questo segno vincerai). Dall’altro, c’è l’usurpatore violento e assetato di potere che conquista il trono massacrando i rivali, l’imperatore vizioso e debosciato, il politico cinico che si serve furbescamente del cristianesimo per puntellare il suo regime tirannico.
Diciamolo subito: tutto quello che abbiamo imparato sui libri di scuola va rivisto, dalla croce accompagnata dalla scritta “in hoc signo vinces” apparsa in cielo a Costantino alla vigilia della vittoriosa battaglia di Ponte Milvio, all’editto di tolleranza di Milano del 313 che non fu emanato a Milano, non fu un editto e fu pubblicato dal collega e rivale di Costantino, Licinio.
Il professor Alessandro Barbero viviseziona le fonti con rigore assoluto ma anche con piglio vivace, divertente e divertito. Non ci offre la chiave dell’enigma di Costantino. Anzi, sottolinea volutamente il carattere contraddittorio delle testimonianze antiche, passate in rassegna secondo le varie tipologie: panegirici e biografie, epigrafie e monete, editti e monumenti. Ne viene fuori una specie di Rashomon della Roma imperiale, dove ogni voce racconta la figura di Costantino in un modo diverso.
Costantino il Vincitore è un volume impegnativo per il numero di pagine ma non per la lettura, che risulta appassionante e piacevole insieme. Si tratta dunque di un saggio assai documentato (nella bibliografia le opere citate superano largamente il migliaio), rivolto agli studiosi, ma anche al grande pubblico, per lo stile piano e discorsivo, spesso ironico e sorridente. I 19 capitoli che lo compongono sono ripartiti in cinque parti che si leggono come si potrebbe leggere il ‘giornale di bordo’ di un marinaio o il ‘giornale di scavo’ di un archeologo.
In quanto insegnante, Barbero sa bene che per ogni problema storico esiste una risposta semplice: che è, regolarmente, quella sbagliata. Perché la storia è complessa. Questo libro rende straordinariamente bene l’idea della complessità storica presentandola anche ai non esperti: affinché essi capiscano che una questione storica non si affronta tanto per cercare una verità sicura (questa è semmai la logica del lettore di ‘gialli’), quando per comprendere la qualità e la quantità dei problemi che essa sottende.
Alessandro Barbero è scrittore e storico, insegna Storia Medievale all’Università del Piemonte orientale. Collabora con diverse testate e con programmi televisivi e radiofonici della RAI. Tra i suoi impegni editoriali ricordiamo la direzione della collana “Aculei” e della “Storia d’Europa e del Mediterraneo” della Salerno Editrice.
L’autore presenterà il libro dialogando con Maria Grazia Caldirola.