Un libro sulla grande trasformazione negli ultimi trent’anni, aggiornatissimo fino allo scoppio della pandemia: in dialogo con Corrado Malandrino, Ordinario di Storia delle dottrine politiche e Cattedra Jean Monnet in Storia dell’integrazione europea all’Università del Piemonte Orientale, il professor Francesco Tuccari, docente di Storia delle dottrine politiche all’Università di Torino e direttore della rivista «Storia del pensiero politico», ha presentato La rivolta della società. L’Italia dal 1989 a oggi (Laterza, 2020).
Si parte da un classico dell’economia sociale, La grande trasformazione di Karl Polanyi, uscito nel 1944, per arrivare a capire i cambiamenti degli ultimi 30 anni in Italia. Come si è arrivati alla crisi della Prima Repubblica, a cui segue la Seconda e alla nuova crisi che culmina nella recessione del 2008 e che porterà alla ribellione della società? E come la società prende le impostazioni dei partiti populisti e sovranisti? Oltre a questo il libro tratta di globalizzazione, di crisi climatica, di rivoluzione digitale e di choc migratorio.
Il professor Tuccari ha spiegato che Polanyi, economista sociale, voleva spiegare come sono nati fascismo e nazismo e ha messo in luce la spinta del mercato a subordinare la società e la reazione che ha poi fatto nascere la sua difesa. Dalla metà degli anni Settanta c’è stata una nuova offensiva dell’economia di mercato fino alla crisi del 2008. Si sono quindi manifestate movimenti di difesa della società e sono nati i populismi contemporanei. Il Governo Conte 1 con due movimenti populisti, Lega e 5 Stelle, hanno posto al centro dell’attenzione la difesa della società con il reddito cittadinanza, il respingimenti dei migranti, senza prende atto della complessità dei cambiamenti. “Siamo in un epoca rivoluzionaria in cui cambiano le forme della società e i modi di governarla” ha detto Tuccari.
I punti fondamentali analizzati nel libro sono l’ingresso negli anni 90 nel mondo della globalizzazione attraverso l’entrata nell’Unione europea, l’Euro, il trattato di Maastricht. L’Italia è poi diventata un paese di immigrazione, un fatto che ha cambiato la struttura demografica. Si è inoltre stabilizzato un declino economico da cui non si è più usciti. La rivoluzione digitale ha fatto nascere la voglia di un diritto di partecipazione più diretta alla vita politica.
Il centrodestra e il centrosinistra dagli anni 90 sono stati alternativamente puniti a ogni elezione e con la recessione si è verificato il successo del Movimento 5 stelle. Con il governo Conte 1 la difesa della società ha preso il sopravvento sulle forze sovranazionali.
Lo schema del libro funziona ancora per spiegare i cambiamenti della società fino a prima dello scoppio della pandemia. Volendo cogliere un segnale positivo, si può rilevare la risposta, anche se ancora incerta. dell’Europa all’emergenza sanitaria. Sembra anche spegnersi il movimento populista più forte degli ultimi anni.
Secondo Tuccari, se governata nel modo giusto, questa crisi può avvicinare di nuovo i cittadini all’Europa dopo che la crisi del 208 li aveva allontanati.