Un libro che narra l’esperienza di Michele Tranquilli tra grandi slanci e profonde delusioni, avventuroso come un romanzo ma che ha la forza di essere una storia vera. Il protagonista è un ragazzo qualunque che riesce a costruire da solo qualcosa di grande e la sua storia può essere di ispirazione per i lettori.
Michele presenterà Una buona idea mercoledì 19 aprile alle 18.
Nel 2006 Michele ha diciassette anni e si trova incastrato sui banchi di un liceo di provincia. È inquieto, il mondo è là, fuori dalla finestra. Ed è un mondo da cambiare. Nota che l’Italia l’hanno sempre cambiata i ventenni, con le mani, rimboccandosi le maniche. Ecco che nasce l’idea: partire per l’Africa per un’esperienza di volontariato. E quell’idea lo porta, negli anni, a partecipare alla nascita di un metodo di lavoro e di cooperazione straordinario. Oggi, in alcuni villaggi della Tanzania, ci sono due scuole materne, un ospedale, una piccola azienda. Rappresentano la risposta a quella chiamata partita dai banchi di scuola. Li ha creati la rete solidale YouAid, un’associazione “liquida”. Questa storia non è solo un’avventura straordinaria lunga dieci anni, ma anche un metodo di aiuto applicabile a qualsiasi problema, anche quelli fuori dalla nostra porta, nelle nostre città. Si basa su una semplice equazione: BI × C × BV = RC (Buona Idea × Condivisione x Buona Volontà = Risultato Concreto).
Alessandria è la città dove YouAid ha condiviso alcuni dei progetti più belli. L’incontro con Matteo Gatto, biker alessandrino, ha dato vita alla YouAid Race, un giro attorno al mondo a tappe per raccogliere fondi per l’ospedale di Mahuninga, in Tanzania. Nel 2014, invece, si è tenuto “YOUth!“, il primo seminario residenziale con giovani dai 16 ai 18 anni che ha dato vita al progetto “Theywannagotoschool“, grazie al quale sarà presto acquistato uno scuolabus per il villaggio di Lumuli, in Tanzania.
Michele Tranquilli si è laureato nel 2012 all’Università di Genova in Scienze internazionali e diplomatiche. Nel dicembre 2005 viene invitato alla Commissione europea a partecipare alla conferenza sulle politiche giovanili “Youth Takes the Floor” come uno dei cinque membri italiani. Nel 2006 parte per la prima esperienza di volontariato in Tanzania che lo condurrà, nel 2008, a costruire con altri volontari la prima scuola “dal basso”, nel villaggio di Ulete. Da quella esperienza nasce la rete solidale YouAid, un’organizzazione non profit basata su un sistema di rete e condivisione della buona volontà. Ha collaborato con il regista Davide Bonaldo per la realizzazione del documentario YouAid, il film – Viaggio attraverso i progetti della rete solidale; insieme realizzano per il “Corriere della Sera” anche la serie web YouAid, la cooperazione con le mani, che racconta della costruzione della scuola nel villaggio di Lumuli in soli trentadue giorni. Oggi tiene incontri e conferenze in molte scuole, università, teatri, ma anche in radio e in tv raccontando dell’esperienza della rete solidale YouAid e del metodo di fare del bene “con le mani”.