All’Istituto Volta di Alessandria, nell’ambito del progetto ALI 2 – Contamin-Azioni per il benessere dei giovani e della comunità, si è appena concluso un percorso di peer education che ha visto protagonisti gli studenti e le studentesse delle classi terze.

Un’esperienza intensa, fatta di formazione, scoperte e tanta partecipazione, che ha trasformato i ragazzi in veri e propri educatori tra pari. Sono stati loro, infatti, a portare nelle classi seconde interventi su due temi scelti collettivamente: le dipendenze e le relazioni sane e tossiche.

Numeri che raccontano l’impatto

Fin dall’inizio il percorso ha suscitato grande interesse: 31 studenti si sono autocandidati, 25 hanno partecipato al primo incontro, con una media di 15 presenti ad ogni appuntamento.
Alla fine, 14 peer hanno realizzato l’intervento in 10 classi seconde, raggiungendo complessivamente circa 200 studenti.

Le fasi del percorso

Il cammino si è articolato in più tappe:

  • 10 incontri di formazione
  • 2 incontri di ripasso e simulazione
  • interventi nelle classi seconde
  • un incontro conclusivo di restituzione

Gli appuntamenti, della durata di due ore ciascuno, si sono svolti ogni due settimane circa, sempre nel pomeriggio.

Durante la formazione i ragazzi hanno lavorato su più livelli:

  • sviluppo di competenze relazionali, comunicative e di ascolto
  • acquisizione di conoscenze sui temi del disagio, delle dipendenze e del benessere psicofisico
  • ideazione e costruzione dei moduli di intervento da proporre ai compagni più giovani

A guidarli sono state due educatrici del Ser.D, insieme a una psicologa e un’assistente sociale del progetto ALI 2. Il loro ruolo è stato quello di accompagnare i peer, lasciando però spazio alle loro scelte sui contenuti e sul linguaggio, così che l’intervento potesse rispecchiare davvero la voce dei ragazzi. Fondamentale anche il supporto della scuola, che ha individuato un referente e facilitato l’organizzazione delle attività.

Una palestra di crescita personale

Attraverso attività pratiche e giochi di gruppo, i peer hanno imparato ad ascoltarsi, a collaborare e a gestire il confronto. Hanno acquisito fiducia nelle proprie capacità: chi all’inizio non si sentiva in grado di parlare davanti a una classe intera, ha scoperto di poterlo fare con sicurezza ed efficacia.
L’esperienza ha così rafforzato autostima e competenze relazionali, trasformando un gruppo di studenti in una piccola comunità capace di sostenersi e crescere insieme.

L’incontro con le classi seconde

Il momento più significativo è stato senza dubbio quello degli interventi nelle seconde: i peer hanno affrontato con i loro compagni i temi delle dipendenze e delle relazioni sane e tossiche, offrendo spunti di riflessione e informazioni pratiche sui servizi territoriali.

Il fatto che a portare questi messaggi fossero ragazzi della stessa età ha generato curiosità e partecipazione: molte domande, richieste di ulteriori incontri, e una grande disponibilità all’ascolto. I peer hanno saputo rispondere con un linguaggio diretto e vicino, smontando stereotipi e convinzioni diffuse e trasmettendo messaggi chiari e stimolanti.

Ricadute e prospettive future

Il percorso ha avuto effetti immediati sugli stessi peer:

  • autostima: la scoperta di sapersi esprimere davanti a un gruppo in autonomia
  • competenze relazionali: la capacità di ascoltare, rispettare i tempi, lavorare in squadra
  • consapevolezza critica: strumenti per fare corretta informazione e affrontare temi complessi con i coetanei

Con il tempo si è creato un clima di fiducia che ha permesso ai ragazzi di aprirsi, raccontarsi e chiedere consigli anche su aspetti personali, trasformando il progetto in un vero spazio di confronto autentico.

Dai feedback raccolti è emerso un entusiasmo diffuso: sia i peer che le classi seconde hanno apprezzato il percorso e la scuola ha espresso l’intenzione di riproporlo anche il prossimo anno, con gli attuali peer disponibili ad assumere il ruolo di tutor per i nuovi educatori tra pari.

Le voci dei protagonisti

Le operatrici che hanno seguito l’esperienza raccontano come il progetto sia stato non solo un’occasione di sensibilizzazione, ma anche un’opportunità di crescita emotiva e relazionale.
E un video finale, che raccoglie le testimonianze dirette dei ragazzi, restituisce tutta la forza di questa esperienza: emozioni, riflessioni e la consapevolezza di aver partecipato a qualcosa che li ha fatti crescere, dentro e fuori la scuola.