“E scomparso l’imprenditore Guido Ghisolfi”,  così ho appreso dal giornale radio di mezzanotte, ieri notte, appunto.  E’ scomparso.  E’ mancato.  Espressioni che si usano spesso in sostituzione del più esplicito e diretto “è morto”.   L’espressione “è scomparso” ha l’effetto quasi automatico di irritarmi, da quando ho conosciuto la rabbiosa,  testarda ribellione di Elias Canetti (Nobel 1981) contro la morte, il nemico assurdo dell’uomo.  Ma come, “scomparso”?  Non si trova più?  Dove è andato a finire? Non c’è più?  Il mondo va avanti  lo stesso, e lui, Guido, con tutti i suoi sogni, i suoi progetti, non c’è più, è scomparso?
Guido Ghisolfi, una persona speciale… Intendiamoci, tutte le persone sono speciali, per i loro cari almeno, e davanti a Dio, se c’è.    Per me Guido è stato una persona speciale, per il suo slancio vitale, per la sua “visione” di imprenditore innovativo, per la sua capacità tradurre le intuizioni in ricerca,  le opportunità in progetti, e i progetti in risultati economicamente importanti e socialmente utili;  per la sua capacità di coniugare  lungimiranza visionaria e concretezza ingegneristica.

Non parliamo di scomparsa, ma di perdita, di una grave perdita.  Se uno è scomparso, inghiottito nel nulla, non rimane niente.  E invece di  Guido rimane molto.  In primo luogo, certamente, la sua testimonianza di imprenditore, efficace combinatore e valorizzatore di risorse, il senso del rischio abbinato al coraggio delle scelte, la determinazione necessaria nell’affrontare sfide difficili e tradurle in risultati. In secondo luogo , il suo interesse genuino per la cultura e la politica, interesse che è  stato alla base della simpatia che sin dal momento in cui ci siamo conosciuti ha accompagnato il progetto e la nascita dell’Associazione Cultura e Sviluppo, sostenendone il cammino durante il suo processo di sviluppo.  E poi il suo stile personale, fatto di nettezza, decisionalità, ma anche umiltà nel calarsi in situazioni di modesta entità, rispetto alla dimensione dei suoi interessi e dei suoi problemi, dei suoi progetti a 9 o 12 zeri.   E da ultimo, il suo senso dell’amicizia, che nei miei riguardi si declinava in una fiducia e in un rispetto  (certamente superiori ai miei meriti) di cui gli sarò sempre grato.

Tutte queste cose rimarranno. Dunque non scomparsa, ma perdita, una perdita grave.  Grave e dolorosa per lui e per la sua famiglia.  Desidero in particolare ricordare le signora Ivana e papà Vittorio, che sono le persone che ho avuto modo di conoscere un po’ di più.   Per le imprese che ha guidato, e per le persone che vi lavorano e certamente vivono un momento di trepidazione. Per la SIC, la società editoriale che Guido ha contribuito a rilanciare, di cui fa parte anche il quotidiano on line Alessandrianews;  per tutti gli amici – tra cui noi di Cultura e Sviluppo – che hanno tratto slancio e fiducia dalla vicinanza e dal sostegno di Guido.

La morte è sempre un mistero così radicale e solenne, che solo il silenzio è risposta adeguata alla sua grandezza insondabile.  Tanto più quando la morte avviene per propria volontà, e lascia supporre un tragico vuoto di depressione e solitudine. Alla provocazione della morte si addice solo un rispettoso silenzio. Da credente, questa mattina mi sono trovato a pregare con il salmo 38.  Ne riporto alcuni versetti. Forse possono essere utili, per riflettere, anche a chi non abbia una sensibilità religiosa.

Sono rimasto  quieto, in silenzio: tacevo, privo di bene,

la sua fortuna ha esasperato il mio dolore

ardeva il cuore nel mio petto,

al ripensarci divampava il fuoco;

allora ho parlato:

“Rivelami,  Signore,  la mia fine;

quale sia la misura dei miei giorni

e saprò quanto è breve la mia vita”

In pochi passi hai misurato i miei giorni

la mia esistenza davanti a te è un nulla

Solo un soffio è ogni uomo che vive

come ombra è l’uomo che passa

solo un soffio che si agita

accumula ricchezze e non sa chi le raccolga

…….

Non essere sordo alle mie lacrime

perchè io sono un forestiero,

uno straniero come tutti i miei padri;

Distogli il tuo sguardo, che io respiri

prima che me ne vada e più non sia.

Ciao, Guido. Grazie.  E arrivederci

Giorgio Guala, presidente Associazione Cultura e Sviluppo