La pubblica amministrazione appare sottodimensionata, invecchiata sia dal punto di vista anagrafico sia per i profili che esprime, caratterizzata più dal rispetto formale delle regole che dal conseguimento dei risultati. Per un buon reclutamento delle persone adatte è necessario identificare i fabbisogni, delineare con precisione i profili richiesti e cambiare le prove dei concorsi, oggi solo nozionistiche. Servono inoltre commissioni giudicanti assortite nelle quali siano presenti anche figure esperte della valutazione dei comportamenti. Infine non deve mancare una fase di accompagnamento nel lavoro.

L’incontro dei Giovedì culturali sulla pubblica amministrazione che vorremmo, organizzato grazie alla relazione costruita con il Forum Disuguaglianze e Diversità, ha preso le mosse dalla recente campagna, sviluppata dal ForumDD stesso anche attraverso un documento video che è stato presentato nella serata, sul tema del rinnovamento e della rigenerazione della pubblica amministrazione nel nostro paese. Di questi temi si è discusso con Fabrizio Barca, statistico ed economista, già ministro della Coesione Territoriale nel Governo Monti e attualmente coordinatore del Forum del Disuguaglianze e Diversità, e con Carlo Mochi Sismondi, ideatore e attuale presidente del Forum Pa, la manifestazione dedicata all’innovazione nella Pubblica Amministrazione e nei sistemi territoriali trasformatasi nel tempo in un’agenzia di accompagnamento ai processi di cambiamento nel mondo pubblico, collaboratore di 21 Governi e 18 diversi ministri della Funzione Pubblica.

Con oltre 3,2 milioni di dipendenti, la pubblica amministrazione italiana è la più povera d’Europa per il rapporto con il numero di abitanti e con il totale dei lavoratori, l’età media è di 54 anni, il personale stabile cala e aumenta quello precario, soprattutto nella scuola. “Negli enti locali e nella sanità abbiamo perso 200 mila persone in 10 anni – ha spiegato Mochi Sismondi – stanno riprendendo i concorsi e andrà presto in pensione un terzo dei dipendenti pubblici. Questa è una grande opportunità per il rinnovamento della pubblica amministrazione, non farlo sarebbe un danno irrimediabile per il nostro paese”.

Ma qual è la p.a. che serve? Fabrizio Barca ha ricordato le questioni di giustizia sociale e ambientale. Nel settore dell’assistenza, ad esempio, gli enti del terzo settore spesso accettano eccessivi ribassi nelle gare per fornire lavoratori. Nel mondo dell’istruzione si manifesta il fenomeno dell’abbandono scolastico soprattutto per le ragazze migranti e della povertà educativa per molti giovani. “I patti educativi territoriali sono esperienze positive in cui l’onere di aiutare i ragazzi non è caricato solo sugli insegnanti. L’obiettivo deve riguardare un territorio circoscritto. Servono mediatori culturali, occorre convincere la comunità di appartenenza dei giovani a influenzare la famiglia. Sono necessari discrezionalità, valutazione, misurazione e confronto. Un dipendente della p.a. non deve eseguire adempimenti, ma esercitare discrezionalità in un contesto complesso. Per questo, il settore richiede funzionari di alta qualità. La pubblica amministrazione è un ambito decisivo del paese”.

Negli ultimi anni sono aumentati anche i dati su cui basare le decisioni e l’istruzione di massa grazie alla quale i cittadini sono più informati. Per Fabrizio Barca “servono principi, indirizzi e missioni strategiche ma meno regole. È necessario un rinnovamento con ragazze e ragazzi che abbiano capacità di adattare le regole al contesto”.

“La pubblica amministrazione deve cambiare modo di essere datore di lavoro. I giovani cercano una professione che dia un senso alla vita e che li meriti. Vanno fatte selezioni migliori e una vera formazione sui nuovi strumenti di lavoro per chi è già assunto. Servono coprogettazione e coprogrammazione, nessun può lavorare solo nel suo ufficio. La trasformazione digitale è stata portate nella p.a. ma non il contrario. Bisogna riorientare il settore verso le grandi missioni strategiche come la povertà educativa o il divario di genere. E bisogna ripensare alla dirigenza pubblica rimasta orfana di una riforma. La pubblica amministrazione è un bene comune. Oggi le risorse ci sono grazie al Pnrr, le leggi anche, ma c’è poca prassi. Il settore deve essere un buon datore di lavoro, che rispetti le persone, i ruoli e le regole” ha spiegato Mochi Sismondi.

Alessio Del Sarto, direttore di Cultura e Sviluppo, ha ricordato l’azione di stimolo nei confronti dell’amministrazione locale a far rinascere la Consulta comunale giovanile grazie ai fondi della Compagnia di San Paolo. È stato costruito inoltre un patto di collaborazione che vuole essere un nuovo spazio di co-programmazione delle politiche territoriali tra p.a. ed enti del terzo settore. Recentemente è stata presentata anche la prima edizione di un Master di I livello, organizzato insieme all’Università del Piemonte Orientale, finalizzato anche alla preparazione dei dipendenti (attuali e futuri) della pubblica amministrazione.

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